Inchiesta hacker, Gallo: "E' la vita, chiarirò i fatti"
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Iniziati oggi a Milano gli interrogatori di garanzia Sono iniziati da stamani gli interrogatori di garanzia della presunta banda di hacker di via Pattari 6 che farebbe capo a Enrico Pazzali e all’ex super poliziotto Carmine Gallo. Il primo a entrare nell’aula del gip Fabrizio Filice è stato Samuele Nunzio Calamucci, l’informatico ex Anonymus, difeso dall’avvocato Paolo Simonetti ai domiciliari da venerdì, e ritenuto dal pm Francesco De Tommasi uno dei vertici dell’associazione a delinquere dedita allo spionaggio dei dati e il traffico di segreti. (LAPRESSE)
Su altri media
Negli sterminati archivi dei presunti spioni, una parte rilevante è riservata alla Regina delle Dolomiti. (ilgazzettino.it)
Nelle circa quattromila pagine di informativa che ha portato il gip Fabrizio Filice ad emettere quattro custodie cautelari e sei interdittive emerge anche quello che può essere definito “il manifesto“ del gruppo di via Pattari 6. (IL GIORNO)
Il tariffario di Equalize prevedeva 250 euro per la localizzazione di un cellulare. Quindicimila per un dossier completo su qualcuno usando le banche dati violate. E ventimila per inserire un trojan nel suo telefonino. (Open)
– Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker di punta di Equalize, legato al movimento Anonymus, arrestato nell’inchiesta della Dda di Milano, incontra a nome del gruppo di cyberspie, due israeliani dell’intelligence e, stando all’accusa della procura, avrebbe messo a loro disposizione i dati esfiltrabili dalle banche dati strategiche nazionali e si sarebbe reso disponibile alle attività d’intelligence richieste in cambio di un milione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Caso dossieraggio, spiato anche Jacobs. “Rapporti con israeliani” (TV2000)
«Una storia di onore e impiego verso le istituzioni». Oggi, a sei giorni dall'arresto, Gallo - che si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico, e che la Procura vorrebbe mandare in carcere - dovrebbe essere interrogato per la prima volta, ma potrebbe scegliere di non rispondere fino a quando i pm non avranno fatto una «discovery» totale dell'immenso materiale accumulato nei due anni di inchiesta. (il Giornale)