"Scrivete sui muri delle case dei sionisti...". Chef Rubio denunciato dalla Digos

Emergono le prime conseguenze per le manifestazioni di sabato a Milano, dove il gruppo dei Carc ha esposto i manifesti degli "agenti sionisti", tratti dalle liste di proscrizione pubblicate dal (nuovo) Partito Comunista Italiano. Tra loro, anche Liliana Segre, Guido Crosetto, John Elkann e Francesco Giubilei. Ma non solo, perché nelle ore successive, durante una manifestazione che si è tenuta a Gratosoglio, quartiere periferico della città, è salito sul palco Gabriele Rubini, noto anche come Chef Rubio, che ha invitato all'azione: " Se uno non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri, dove sa che all’interno di quelle case vivono degli agenti sionisti, 3.80 euro di bomboletta e inizia a scrivere ". (il Giornale)

Su altre testate

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso con la solita schiettezza il suo punto di vista su diversi argomenti di attualità. (Nicola Porro)

– “Per fortuna mia madre sa ancora affrontare con ironia quello che le piove addosso. Del resto, ne ha passate così tante nella vita, che non si lascia certo abbattere da un cartello che la definisce agente sionista”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Gabriele Rubini è stato oggetto di un'informativa per istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale (LAPRESSE)

Ovadia: “Non è giusto definire Segre ‘agente sionista’, è un boomerang per chi come me è un sostenitore radicale dei palestinesi”

A chi chiede al suo entourage che cosa succederà ora, dopo i cartelli inalberati da alcuni militanti neocomunisti dei Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) con la sua fotografia e la scritta sovrimpressa “Agente sionista”, la risposta è “probabilmente non faremo nulla, anche se sicuramente sentiremo gli avvocati penalisti che seguono per noi la questione delle minacce e delle offese a Liliana”. (La Repubblica)

Dopo il caso dei cartelli sui presunti «agenti sionisti» esposti alla manifestazione pro Palestina a Milano di sabato con i volti, tra gli altri, di Liliana Segre, Guido Crosetto e Riccardo Pacifici, arrivano in procura le prime denunce contenute in un'informativa della Digos (il Giornale)

Non è questo il modo di combattere radicalmente per la causa palestinese, perché quel tipo di cartelli è molto controproducente. “Io, come è noto, sono molto radicale nel mio sostegno ai palestinesi, ma non è giusto definire Liliana Segre ‘agente sionista’. (Il Fatto Quotidiano)