Ucraina, la situazione peggiora di giorno in giorno, e adesso si parla davvero di ingresso di Kiev nella NATO

Ucraina, la situazione peggiora di giorno in giorno, e adesso si parla davvero di ingresso di Kiev nella NATO
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Il Giornale d'Italia ESTERI

Si continua indefessamente a discutere circa la possibilità dell'ingresso dell'Ucraina nella NATO. Per parte sua, la NATO è già da tempo ampiamente entrata in Ucraina, di fatto considerandola come parte integrante del proprio impero, chiaramente in funzione anti-russa: fin dagli anni novanta, ossia da quando cadde l'Unione sovietica peraltro ingloriosamente, la civiltà del dollaro aspira ad accerchiare la Russia per farla infine capitolare. (Il Giornale d'Italia)

Su altre testate

Gli Usa e la Germania al fianco di Kiev. Nella notte un altro attacco su Ternopil con droni: colpito un sito energetico, la città è senza corrente (la Repubblica)

Ucraina, Cremlino: ingresso Kiev nella Nato inaccettabile Servizio di Fabio Bolzetta (TV2000)

"Nel mondo non abbiamo una sovrabbondanza di sistemi di difesa aerea, il che significa che bisogna sempre assicurarsi di stabilire le priorità. Ma ieri sera, al tavolo, c'è stato un chiaro accordo, secondo cui aiutare l'Ucraina, in particolare con queste infrastrutture, deve essere una priorità. (Adnkronos)

Il coraggio di Zelensky, il sonno dell'Occidente

La conseguenza diretta di questa strategia è che il numero dei civili che attualmente vivono in aree al buio o con forniture di elettricità quotidiane ridotte al minimo continua a crescere e ha ormai superato il milione e mezzo. (il manifesto)

Oggi fonti della Nato raccontano che in un solo giorno gli stivali dei soldati di Mosca arrivano a percorrere anche 10 chilometri in avanti in territorio ucraino. Da mesi, ormai, l’avanzata russa sembra aver assunto le sembianze di una valanga che si alimenta col suo stesso progredire. (Il Fatto Quotidiano)

A volte si ha proprio la sensazione che al mondo la sofferenza e il sacrificio non ti conquistino la simpatia. Fa un po' impressione, ad esempio, il deserto che si è creato attorno alla proposta di Zelensky, quella in cui rinuncia di fatto a più di un quinto del Paese per salvare il resto: si ha la netta sensazione che non sia stata presa sul serio. (il Giornale)