Kiev nella Nato: altro no degli alleati Prende quota l’ipotesi di due Ucraine
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Berlino. Non ci sarà alcun passo avanti sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Ieri e oggi si tiene a Bruxelles il summit dei ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica. Venerdì, in un’intervista a SkyNews, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che mettere il territorio attualmente controllato dal suo governo “sotto l’ombrello della Nato” fermerebbe la “fase calda” … (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Un appello ribadito ancora una volta dal ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiga, secondo cui “l’unica vera garanzia di sicurezza per l’Ucraina è l’adesione piena al Patto Atlantico”, in quanto rappresenta un “deterrente contro ulteriori aggressioni russe verso l’Ucraina e altri Stati”. (LA NOTIZIA)
Tradotto, Vladimir Putin avanza nel conflitto in corso da oltre 1000 giorni. I messaggi che arrivano dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, hanno un tono decisamente diverso, rispetto a quelli che arrivavano dal quartier generale di Evere, alla periferia di Bruxelles, fino a qualche mese fa. (Adnkronos)
La Nato si concentra su un obiettivo di breve periodo: l’Ucraina deve resistere al tentativo di Vladimir Putin di guadagnare più territorio possibile da qui al 20 gennaio, quando alla Casa Bianca si insedierà Donald Trump. (Corriere della Sera)
“Come sapete, nel mondo, non abbiamo abbondanza di fornitura di sistemi di difesa aerea, quindi significa che devi sempre assicurarti di dare la priorità. – “C’è un bisogno specifico sulle infrastrutture energetiche, perché ciò che la Russia sta cercando di fare è trasformare l’inverno in un’arma, di nuovo in questa sua lotta contro l’Ucraina: è stato discusso ieri sera”. (Agenzia askanews)
Fa un po' impressione, ad esempio, il deserto che si è creato attorno alla proposta di Zelensky, quella in cui rinuncia di fatto a più di un quinto del Paese per salvare il resto: si ha la netta sensazione che non sia stata presa sul serio. (il Giornale)
La fine della guerra è stata ripetutamente richiesta anche dal Presidente eletto degli USA, Donald Trump, durante la campagna elettorale ma fino a ora Zelensky aveva insistito sul fatto che il suo Paese avrebbe continuato a combattere fino a quando non avesse recuperato il 20% circa del territorio ora sotto il controllo di Mosca. (Rai Storia)