Turetta sempre a testa bassa, il pm Petroni: «Ho avuto la spiacevole sensazione di essere preso in giro dall'imputato»
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È il giorno della requisitoria della procura a Venezia, nel processo che vede imputato Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin. «Durante il primo incontro in carcere ho avuto la spiacevole sensazione di essere preso in giro» ha affermato il pm Andrea Petron, che per Turetta ha chiesto l'ergastolo. «Ha detto di aver prelevato i soldi per fare shopping, di avere il nastro per attaccare la pergamena della laurea di Giulia e i coltelli in auto per il suo suicidio. (Corriere TV)
Ne parlano anche altre testate
Chiesto l'ergastolo per Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin a novembre dello scorso anno. Il pubblico ministero Andrea Petroni, intervenuto nel corso della requisitoria del processo nell'aula del tribunale di Venezia, ha chiesto il massimo della pena per il ragazzo, riconoscendo anche le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. (Liberoquotidiano.it)
Nel cellulare di Filippo Turetta sono stati trovati centinaia di file in cui il ragazzo annotava tutte le abitudini di Giulia Cecchettin, la ex fidanzata 22enne che lui stesso ha ucciso l'11 novembre 2023. (Fanpage.it)
Il pm Andrea Petroni è pronto a chiedere l’ergastolo per Filippo Turetta, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Un omicidio che ha scosso l’Italia riportando al centro della discussione il tema del patriarcato. (Il Sole 24 ORE)
Richiesta la condanna all'ergastolo per Filippo Turetta, in merito al processo relativo all'omicidio di Giulia Cecchettin. Il pubblico ministero con una memoria scritta, in due ore e mezzo di intervento, ha ricostruito i fatti, negando ogni possibile elemento difensivo. (La Gazzetta dello Sport)
Alla Corte d'Assise di Venezia per la prima volta non sarà presente il padre di Giulia, Gino. Su Turetta pendono le accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dall’efferatezza (Open)
«È stato meglio che non sia venuto mio figlio Gino. È meglio che si sia risparmiato tutti questi particolari messi in fila» dice Carla Gatto, la nonna di Giulia, l'unica della famiglia Cecchettin presentatasi in udienza, insieme all'altro figlio Alessio. (Il Mattino di Padova)