Vance e il Mar Rosso

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere TV ESTERI

Non tutte le gaffe vengono per nuocere, dice Federico Rampini. L’ultima vicenda che ha coinvolto i vertici dell’amministrazione Trump ha rivelato un dibattito interno sulla politica estera americana, offrendo uno sguardo inedito sulle dinamiche decisionali della superpotenza. Durante una discussione strategica tra alti funzionari, tra cui il vicepresidente Jerry Vance e il ministro della Difesa, è stato incluso per errore un giornalista in una chat su un’app di messaggistica non sicura, Signal. (Corriere TV)

Ne parlano anche altri media

Chiamiamolo incidente digitale grossolano. Ma se lo stesso errore lo commettono i vertici della sicurezza americana, includendo un estraneo in una chat top secret, la situazione può rapidamente trasformarsi da gaffe a potenziale disastro. (Il Sole 24 ORE)

"Di norma, non pubblichiamo informazioni sulle operazioni militari, ma le dichiarazioni di Hegseth, Gabbard, Ratcliffe e Trump, unite alle affermazioni fatte da numerosi funzionari dell'amministrazione secondo cui stiamo mentendo sul contenuto dei testi, ci hanno portato a credere che le persone dovrebbero vedere i testi per trarre le proprie conclusioni", ha scritto la rivista. (Il Giornale d'Italia)

"Sono stato io a creare il gruppo", ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, parlando della fuga di notizie sui piani militari di Washington (Adnkronos)

Il 'chat gate' che scuote l'amministrazione di Donald Trump prosegue. "E' una bugia, Hegseth ha postato sulla chat piani di guerra". (Adnkronos)

È tuttavia lo stesso presidente degli Stati Uniti a frenare sull’ipotesi dimissioni facendo quadrato attorno al suo consigliere per la Sicurezza nazionale e, solo di sp… (La Stampa)

Già alla Conferenza di Monaco dello scorso febbraio, il vicepresidente JD Vance aveva chiarito che a Washington il pensiero dominante era che gli europei più che dei partner fossero degli scrocconi, che le nostre democrazie fossero infiltrate da élite politiche che ne tradiscono i valori fondanti e il cui obiettivo principale sia quello di sbarrare la strada alle forze di estrema destra, contro l’interesse e la volontà degli elettori. (ISPI)