Tragedia sul ghiacciaio Presena: un morto e due feriti in valanga

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INTERNO

Una nuova tragedia ha colpito le montagne italiane, questa volta sul ghiacciaio Presena, nel Passo del Tonale, al confine tra Trentino Alto Adige e Lombardia. Nella tarda mattinata di lunedì 17 settembre, una valanga di notevoli dimensioni si è staccata dalla parete del ghiacciaio, travolgendo un gruppo di quattro scialpinisti di nazionalità tedesca. L’incidente, avvenuto in un’area frequentata da appassionati di sci alpinismo, ha avuto un esito drammatico: un uomo di 49 anni ha perso la vita, mentre altri due, rispettivamente di 36 e 51 anni, sono stati trasportati in elicottero all’ospedale in gravi condizioni. Il quarto membro del gruppo, rimasto illeso, ha lanciato l’allarme intorno alle 11:00, attivando i soccorsi.

Le operazioni di ricerca e bonifica, coordinate dal Soccorso alpino del Trentino, sono ancora in corso. La valanga, che ha interessato una vasta porzione del ghiacciaio, è stata ripresa in un video che mostra il momento del distacco, con una massa di neve e ghiaccio che si abbatte rapidamente lungo il pendio. Le condizioni meteorologiche, sebbene apparentemente stabili al momento dell’incidente, non hanno impedito il verificarsi di un evento che ha riportato l’attenzione sui rischi legati alla pratica dello scialpinismo, soprattutto in zone glaciali dove il terreno è particolarmente instabile.

Il ghiacciaio Presena, situato a circa 3.000 metri di altitudine, è una delle aree più frequentate dagli amanti dello sci fuoripista e dello ski touring, attività che, pur offrendo emozioni uniche, richiedono una preparazione tecnica e una conoscenza approfondita del territorio. Nonostante i progressi nelle previsioni meteo e nelle tecnologie di sicurezza, come gli apparecchi ARTVA (Apparecchio di Ricerca Travolti in Valanga), il rischio di incidenti rimane elevato, soprattutto in presenza di condizioni nevose variabili e di temperature che favoriscono il distacco di lastroni di neve.

Questa tragedia si aggiunge a una serie di incidenti che hanno segnato le montagne italiane negli ultimi mesi. Solo poche settimane fa, nel Bellunese, due scialpinisti, Elisa De Nardi, 39 anni, e Abel Ayala Anchundia, 38 anni, hanno perso la vita dopo essere stati travolti da una valanga. Anche in quel caso, le operazioni di soccorso sono state complesse e hanno richiesto l’intervento di squadre specializzate.

Le autorità locali e gli esperti di sicurezza in montagna continuano a ribadire l’importanza di una pianificazione accurata delle escursioni, sottolineando la necessità di consultare i bollettini valanghe e di evitare zone a rischio, soprattutto in periodi dell’anno in cui il manto nevoso è più instabile. Tuttavia, nonostante le raccomandazioni, il fascino delle cime e la ricerca di avventura portano spesso gli sportivi a sfidare condizioni potenzialmente pericolose.