Perché l’Antitrust americano indaga su Microsoft
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Perché l’Antitrust americano indaga su Microsoft La Federal Trade Commission ha avviato una grossa indagine su Microsoft. Dopo il guasto CrowdStrike, l'antitrust teme che la concentrazione di mercato della compagnia tecnologica possa rappresentare un rischio per l'intera economia americana. La Federal Trade Commission, cioè l’agenzia governativa degli Stati Uniti dedicata alla tutela della concorrenza, ha avviato una grossa indagine sulle pratiche commerciali di Microsoft. (Start Magazine)
Su altre testate
L’Antitrust Usa indaga su Microsoft per pratiche anticoncorrenziali nel cloud e nell’intelligenza artificiale, esplorando possibili distorsioni della concorrenza. La Ftc esamina anche le alleanze con OpenAI e le recenti acquisizioni (FIRSTonline)
Il Dipartimento di Giustizia ha da poco avanzato una analoga richiesta di scorporo per Google dopo la vittoria in tribunale dello scorso agosto, quando Mountain View è stata bollata come "monopolista". (Corriere del Ticino)
L’inchiesta arriva dopo oltre un anno di approfondimenti condotti dalla Federal Trade Commission statunitense. Sull’esito pende l’incognita Donald Trump (Milano Finanza)
L’Antitrust americano apre un’ampia indagine su Microsoft. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali dopo un anno di ricerche la Federal Communication Commission ha messo a punto una dettagliata richiesta di informazioni a Microsoft. (Il Sole 24 ORE)
La Federal Trade Commission (FTC) statunitense ha avviato un'indagine antitrust "ad ampio spettro" su Microsoft. Al centro dell'istruttoria, partita dopo un anno di indagini e colloqui informali con concorrenti e partner commerciali della casa di Redmond, ci sarebbero diversi business della società, "dalle attività di cloud computing e concessione delle licenze software alle offerte di sicurezza informatica e ai prodotti di intelligenza artificiale". (HWfiles)
L’iniziativa della Federal Trade Commission è stata approvata dalla presidente Lina Khan, la dirigente che tra meno di due mesi probabilmente lascerà l’incarico, con l’ingresso di una nuova amministrazione decisa a piazzare i suoi nomi. (la Repubblica)