Guerra a Gaza: almeno 71 morti e oltre 200 feriti in un attacco al campo di al-Mawasi
Di Euronews Tragico bilancio nella Striscia dopo un nuovo attacco da parte delle forze israeliane. Sono più di 70 i morti e centinaia i feriti dopo i bombardamenti nel campo profughi al-Mawasi PUBBLICITÀ Nuovo pesante attacco di Israele contro i territori nella Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità di Gaza ha fatto sapere che 71 persone sono state uccise in un attacco israeliano sabato nel sud dell'enclave. (Euronews Italiano)
Su altri giornali
Il ministero della Sanità palestinese ha comunicato che sono almeno 71 le persone uccise e 289 quelle ferite nell'attacco israeliano contro un accampamento di sfollati nel sud di Gaza. (la Repubblica)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME (Corriere della Sera)
Questo campo, vicino a Khan Yunis, sud della Striscia, era stato designato come una delle aree sicure da Israele, in seguito all'ordine di evacuazione dato ai civili nelle altre parti della Striscia. Feriti portati via dopo raid Israele al campo sfollati ad al-Masawi Roma, 13 lug. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Decine di civili innocenti sono stati uccisi e diverse centinaia sono rimasti feriti in una serie di massicci attacchi aerei israeliani sulla regione di Al-Mawasi, situata a ovest di Khan Younis, nel sud di Gaza, un'"area umanitaria", che ospita centinaia di migliaia di famiglie sfollate da altre aree della Striscia e che era ritenuta sicura. (ilmattino.it)
Nel frattempo, la radio dell'esercito, citando tre fonti della difesa, riferisce che l'obiettivo era "molto significativo" e che i risultati non sono immediatamente chiari. L'Idf non hanno ancora rilasciato dichiarazioni sull'attacco, che secondo i media palestinesi ha causato la morte e il ferimento di decine di persone. (Panorama)
Roma, 13 lug. Decine di civili innocenti sono stati uccisi e diverse centinaia sono rimasti feriti in una serie di massicci attacchi aerei israeliani sulla regione di Al-Mawasi, situata a ovest di Khan Younis, nel sud di Gaza, un'"area umanitaria", che ospita centinaia di migliaia di famiglie sfollate da altre aree della Striscia e che era ritenuta sicura. (il Dolomiti)