Pechino: l'aumento dei dazi non risolverà i problemi degli Stati Uniti

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Pechino: l'aumento dei dazi non risolverà i problemi degli Stati Uniti 28 novembre 2024 Milano, 28 nov. - Pechino sostiene che l'aumento dei dazi sulla Cina minacciato dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a causa del suo presunto ruolo nell'alimentare la crisi del fentanyl negli Stati Uniti "non risolverà i problemi degli Stati Uniti". Gli Stati Uniti dovrebbero rispettare le regole del WTO e lavorare con la Cina in conformità con i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win per promuovere congiuntamente lo sviluppo stabile e sostenibile delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti", ha affermato He Yadong, portavoce del Ministero del Commercio cinese (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

Che cosa c’entra l’epidemia da Fentanyl che ogni anno uccide decine di migliaia di persone negli Stati Uniti d’America, col Messico e con la Cina? Qui Biagio Simonetta racconta la decisione di Donald Trump di introdurre nuovi dazi, per un disegno criminale molto rodato. (Il Sole 24 ORE)

E un’ulteriore misura per colpire la Cina, il principale rivale strategico: un ulteriore aggravio del 10% da sommare a ogni «tariffa addizionale» e di sicuro ai dazi medi del 15% già in vigore dagli anni della sua prima amministrazione. (Il Sole 24 ORE)

Donald Trump utilizza la leva dei dazi come gendarme internazionale nella lotta al narcotraffico, con l'obiettivo di debellare la piaga del fentanyl, che da anni tiene in ostaggio migliaia di americani. (il Giornale)

Dazi e monete: così la Cina manipola lo yuan nello scontro con gli Usa

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump come promesso annuncia che imporrà nuovi dazi sulle importazioni da Messico, Canada e Cina. Ma soprattutto ha riacceso i timori per l’impatto che le tariffe potrebbero avere anche sull’industria europea e sui prodotti del made in Italy. (ilmessaggero.it)

Prim’ancora di varcare la soglia della Casa Bianca – mancano quasi due mesi all’insediamento – Donald Trump ha già aperto la guerra dei dazi. Al Dragone promette un’ulteriore tariffa del 10% su tutti i prodotti esportati negli Stati Uniti, ai due Paesi confinanti a nord e a sud preannuncia una tassa del 25%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

In altre parole: la valuta statunitense si è apprezzata di più nei confronti della moneta unica Il dollaro contro l’euro ha guadagnato circa il 5,5%. (Il Sole 24 Ore premium)