Stellantis Atessa, produzione ferma e cassa integrazione che si allunga fino a novembre

Fermo produttivo e cassa integrazione che si allunga a novembre. Prosegue la situazione difficile allo stabilimento Stellantis Atessa. Nella riunione di oggi, 2 ottobre, la direzione aziendale ha illustrato al comitato esecutivo di Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcf, l'attuale situazione di mercato e ha comunicato la necessità di fare ricorso, precauzionalmente e in modo preventivo (è questa ormai la formula adoperata dallo scorso giugno), ad una ulteriore settimana di cassa integrazione ordinaria, che andrà dal 28 ottobre a tutto il 3 novembre 2024. (ChietiToday)

Su altre testate

Produzione con trend negativo in tutti i siti Stellantis, i numeri del "Profondo rosso" (Termoli Online)

Per la prima volta, indica il report, tutti gli stabilimenti sono in negativo e perdono sia le auto (-40,7%) sia i veicoli commerciali (-10,2%). Anche i due siti in positivo nel primo semestre, Pomigliano dove si fabbrica la Panda e Atessa per i veicoli commerciali, sono in rosso (-5,5% e -10,2%). (Torino Cronaca)

In rosso tutti gli stabilimenti italiani, compresi Pomigliano e Atessa. Le sole auto giù del 40,7%, -10,2% per i veicoli commerciali. I dati della Fim-Cisl certificano i timori: nei primi nove mesi del 2024 il gruppo guidato da Carlos Tavares ha prodotto in Italia 387.600 veicoli (-31,7%). (Milano Finanza)

Stellantis, report Fim-Cisl: in Italia prodotte solo 387.600 auto (-31,7%)

La soluzione alla crisi Stellantis non passa per il Lazio. Ma il Lazio può costruire una serie di soluzioni con le quali salvare il suo polo dell’Automotive, nel quale c’è Stellantis. La riunione della Commissione Sviluppo tenuta oggi in Regione Lazio ha tracciato con chiarezza un solco. (AlessioPorcu.it)

Lo schema di Stellantis è lo stesso da più di un anno. Dare la colpa al calo del mercato dell’elettrico per avere la scusa per ridurre produzioni e investimenti in Italia. (il manifesto)

TORINO – Dopo tre anni di crescita balzo indietro per la produzione Stellantis in Italia. Una flessione del 31,7% e se si guardano i dati pre-Covid, del 2019, il calo è ancora più importante: si arriva ad un meno 38,6%. (la Repubblica)