Stellantis, produzione in calo, Melfi tra i più colpiti

- Nei primi nove mesi del 2024, la produzione di Stellantis ha subito una drastica flessione, registrando un calo del 31,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo dato, che si traduce in una produzione complessiva di 387.600 unità, rappresenta un segnale allarmante per l'industria automobilistica italiana, che non aveva mai visto una situazione così critica. Gli stabilimenti di Cassino e Maserati Modena sono stati tra i più colpiti, con una riduzione rispettivamente del 48% e del 70%.

Il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha sottolineato come il target di un milione di veicoli entro il 2030 sembri sempre più irraggiungibile, considerando che per raggiungerlo la produzione dovrebbe raddoppiare. La situazione è particolarmente grave nello stabilimento di Atessa, dove la produzione è ferma e la cassa integrazione è stata estesa fino a novembre. Durante una riunione tenutasi il 2 ottobre, la direzione aziendale ha comunicato la necessità di ricorrere a un'ulteriore settimana di cassa integrazione ordinaria, dal 28 ottobre al 3 novembre 2024.

Il report della Fim-Cisl evidenzia come il 2024 sia stato un anno da brividi per la produzione di Stellantis in Italia, con un calo netto in tutti gli stabilimenti. La flessione del 31,7% nel terzo trimestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, è particolarmente preoccupante, considerando che negli ultimi tre anni si era registrata una crescita costante. Il sito di Pomigliano, tuttavia, rimane un punto fermo nelle strategie industriali della multinazionale, grazie agli investimenti e agli sforzi economici sostenuti dalla Regione Campania.

La situazione attuale di Stellantis rappresenta una sfida significativa per l'industria automobilistica italiana, che dovrà affrontare numerose difficoltà per cercare di invertire questa tendenza negativa e raggiungere gli ambiziosi obiettivi di produzione prefissati per il futuro.

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