Crisi dei negozi in Italia, Confesercenti lancia l'allarme
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Il 2024 si avvia a conclusione con un risultato negativo per i consumi delle famiglie italiane, in particolare quelle irpine, e più in generale per l'intero Paese. La situazione dei negozi di vicinato è preoccupante, con una crescente desertificazione commerciale che minaccia sia i piccoli comuni sia le grandi città. Secondo i dati forniti da Confesercenti, dal 2014 ad oggi, oltre 23mila negozi hanno chiuso nei piccoli e piccolissimi comuni italiani, con un calo del 14% nelle località sotto i 5mila abitanti e del 6% nelle grandi città.
Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino, ha partecipato all'Assemblea nazionale annuale dell'associazione, tenutasi a Roma presso il Teatro Eliseo. Durante l'evento, Patrizia De Luise, numero uno dell'organizzazione, ha presentato una relazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo. Marinelli ha sottolineato come il 2024 si stia concludendo con un evidente sofferenza per i negozi di vicinato e una crescente diradazione delle imprese del territorio.
La crisi dei negozi è legata alla contrazione dei consumi e alla crescita incontrastata dell'e-commerce, che ha portato a perdite per oltre 3 miliardi di euro. I consumi degli italiani nel 2024 saranno inferiori di 3,2 miliardi rispetto alle stime del Documento di economia e finanza, evidenziando una realtà economica ben diversa da quella prevista. Confesercenti ha lanciato un forte appello al Governo affinché intervenga con misure strutturali nazionali e interventi mirati sul piano locale per invertire questa tendenza negativa.
La desertificazione commerciale minaccia anche Prato e i comuni della provincia, con un calo significativo delle attività commerciali.