Esplosione a Calenzano, nuove perquisizioni della Procura: la denuncia su anomalie nel deposito
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Dopo le perquisizioni in Basilicata, dove ha sede la Sergen, l’azienda specializzata in manutenzione di impianti petroliferi che lunedì era al lavoro nello stabilimento Eni, e dopo le perquisizioni in diverse sedi di Eni, ieri i carabinieri si sono presentati con un mandato del procuratore Luca Tescaroli nella sede della Bt trasporti di Roma, l’azienda per cui lavorava Vincenzo Martinelli, il primo autotrasportatore recuperato senza vita dopo l’esplosione del deposito di Calenzano avvenuta lunedì mattina. (Corriere Fiorentino)
La notizia riportata su altre testate
L’impianto è sotto sequestro L'intero deposito Eni è stato dunque posto sotto sequestro dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. (La Stampa)
E poi altre anomalie che avevano segnalato in quell’«impianto obsoleto» che nel 2021 fu chiuso per 3 giorni dopo una denuncia della Uiltrasporti per un malfunzionamento agli aspiratori dei vapori dei combustibili. (La Repubblica Firenze.it)
E proprio a quella si riferiva Vincenzo Martinelli, l’autista della Bt trasporti, rimasto inghiottito dall’inferno di fuoco del deposito Eni di Calenzano (insieme ai colleghi Carmelo Corso e Davide Baronti), quando ha scritto una lettera, indirizzata alla società che “gli aveva contestato un inadempimento contrattuale”. (LA NAZIONE)