I pm, al deposito Eni di Calenzano era in corso una “manutenzione straordinaria” che serviva da anni. L’operatore aveva dato un allarme e si è salvato
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PRATO. Al deposito Eni di Calenzano (Firenze) era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E' quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall'esplosione nell'area pensiline di carico. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione. L’impianto è sotto sequestro L'intero deposito Eni è stato dunque posto sotto sequestro dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
Di questi, tre si trovano in Valbormida, quattro (almeno per ora) nell'area che va da Savona a Bergeggi e due nel ponente della provincia; tre sono industrie chimiche, gli altri 6 sono impianti di stoccaggio. (IVG.it)
Partiamo da un dato: gli ispettori del lavoro sono stati tagliati, come tutto quello che appartiene alla pubblica amministrazione e alla sanità. Durante il corteo ha detto che il governo Meloni ha tante responsabilità quanto le imprese. (il manifesto)
Ma, forse, hanno toccato quello che non dovevano. Scatenando l’inferno a Calenzano. (La Repubblica Firenze.it)
Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. (il manifesto)
Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi "commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro" sono, per ora, le contestazioni nell'ambito dell'indagine su quanto avvenuto nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell'area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), che ha provocato 5 morti e 26 feriti (di cui 3 ancora in gravi condizioni) diretta dal procuratore Luca Tescaroli. (Adnkronos)
Gli impianti di carburante attualmente senza fornitura sono quelli di via Ippolito Nievo, via del Litorale ad Antignano, via Galileo Galilei a Vicarello e in via Aurelia Sud km.245 a Venturina I distributori Aci a corto di carburante (QuiLivorno.it)