L’avvocato di Filippo Turetta risponde a Gino Cecchettin: «Non abbiamo mancato di rispetto a nessuno»
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Il padre di Giulia Cecchettin aveva detto di essersi sentito ferito dopo l'arringa in Aula dei difensori del 22enne «Come difensori siamo assolutamente certi di non aver travalicato in alcun modo i limiti della continenza espressiva e di non aver mancato di rispetto a nessuno. Abbiamo solo svolto il nostro dovere in uno Stato di diritto». Gli avvocati di Filippo Turetta Giovanni Caruso e Monica Cornaviera rispondono così attraverso l’Ansa a Gino Cecchettin. (Open)
La notizia riportata su altri giornali
«La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento” ha scritto Gino sui social, “Tuttavia, credo che nell’esercitare questo diritto sia importante mantenersi contro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano. (Il Mattino di Padova)
Aveva preferito dedicarsi alle attività della Fondazione nata in suo nome, specie in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Ma le parole pronunciate ieri dai difensori di Turetta hanno spinto Gino a parlare: “Ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata – ha scritto in un post condiviso sui social – La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, ma credo sia importante mantenersi en tro un limite che è dettato dal buon senso e dal rispetto umano”. (il Resto del Carlino)
Dopo la richiesta di ieri di una condanna all'ergastolo a Filippo Turetta da parte del pm di Venezia Andrea Petroni, oggi la parola nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin passa alla difesa. (ilmattino.it)
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Sentenza attesa per il 3 dicembre. (ilmessaggero.it)
"Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata". Lo scrive su Facebook Gino Cecchettin in relazione all'udienza di ieri del processo per omicidio all'ex fidanzato della figlia in cui hanno parlato gli avvocati di Turetta. (Tuttosport)
«Ieri mi sono sentito offeso», si legge nel post sui social, riferito alle parole del legale del reo confesso. «Così si rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima». (Open)