Napoli, il "Faro" di De Luca divide: tra polemiche e paesaggio a rischio
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il progetto del “Faro”, voluto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, continua a far discutere, dividendo istituzioni, associazioni e cittadini. Le due torri, alte 100 e 80 metri, destinate a diventare la nuova sede della Regione, sono al centro di un acceso dibattito che vede da un lato chi le considera un’opportunità di sviluppo e dall’altro chi le ritiene un’opera faraonica, fuori scala e dannosa per il paesaggio napoletano.
Italia Nostra, storica associazione impegnata nella tutela del patrimonio artistico e ambientale, ha rivolto un appello al Consiglio comunale di Napoli, al sindaco Gaetano Manfredi e alla giunta, chiedendo di bloccare il progetto. Secondo l’associazione, le torri altererebbero irrimediabilmente il panorama della città, arrivando in alcune prospettive a sovrapporsi alla vista del Vesuvio e incombendo sul centro storico, già fragile e carico di stratificazioni culturali. Un intervento che, a loro avviso, rappresenta un’aggressione al paesaggio, simbolo identitario di Napoli e del suo rapporto unico con il territorio.
Anche Sinistra Italiana, attraverso il suo segretario regionale, ha espresso forti critiche, definendo il “Faro” un “ennesimo schiaffo alla città”. L’accusa è quella di privilegiare ancora una volta il cemento e la speculazione, invece di puntare sul recupero e la valorizzazione dell’esistente. «Napoli non ha bisogno di nuove colate di calcestruzzo», ha dichiarato il segretario, sottolineando come il progetto rischi di aggravare ulteriormente il consumo di suolo e la deturpazione del paesaggio, problemi che la città conosce fin troppo bene.
Dall’altra parte, Vincenzo De Luca difende con fermezza l’opera, ribadendo che si tratta di un progetto di qualità, capace di cambiare il futuro della città. Durante una delle sue consuete dirette social, il governatore ha spiegato che l’obiettivo è quello di risparmiare 8-9 milioni di euro di fitti passivi, puntando su un’operazione che unisca efficienza e valore architettonico. «Cercheremo di bruciare i tempi», ha aggiunto, dimostrando la volontà di accelerare i lavori per realizzare qualcosa di cui essere orgogliosi.
Intanto, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, pur senza entrare nel merito delle polemiche, ha lanciato una stoccata ironica durante la presentazione degli eventi per i 2500 anni della città. «Il nostro unico faro è quello del molo San Vincenzo, che sta in mezzo al mare e guida le navi», ha detto, lasciando intendere che il progetto di De Luca non rientra tra le priorità dell’amministrazione comunale. Una battuta che, seppur velata, sembra confermare una certa distanza tra le due istituzioni.