Giannini: avanti popolo (e la politica seguirà)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Bruxelles – L’Europa, da anni al centro di dibattiti accesi, torna a dividere. C’è chi la vede inerte, chi la definisce moribonda, e chi, come il neoeletto tanghero di turno, sostiene che sia nata per “fregarlo”, ergo viva, perché i morti non ingannano. Un groviglio di visioni che si intrecciano, si scontrano, e trovano spazio in un appuntamento che promette di portare migliaia di persone in piazza: la manifestazione per l’Europa Unita, lanciata dal giornalista Michele Serra e in programma il 15 marzo.

L’evento, nato come risposta a un momento storico di profonda incertezza, vuole essere un segnale forte. Tra riarmo, dazi e conflitti che scuotono il continente, i cittadini europei, italiani in primis, chiedono unità e azioni concrete. Non è un caso che l’appello di Serra, inizialmente circoscritto, abbia assunto dimensioni più ampie, trasformandosi in una chiamata collettiva alla mobilitazione. “Qui si fa l’Europa o si muore”, recita lo slogan, sintetizzando una tensione che sembra non lasciare spazio a mezze misure.

Tuttavia, non mancano le assenze significative. Emergency, l’ong fondata da Gino Strada, ha annunciato che non parteciperà alla manifestazione. “Condividiamo la necessità di restare uniti in questo momento di gravissima crisi internazionale”, si legge nella nota dell’organizzazione, “ma serve dire con chiarezza qual è l’idea intorno a cui vogliamo ritrovarci insieme”. Una posizione che riflette le perplessità di altri soggetti, come alcune sezioni locali dell’Anpi, la base della Cgil e l’Arci, che hanno scelto di disertare l’evento.

La conferenza stampa di presentazione, tenutasi a Palazzo Grazioli con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e lo stesso Serra, ha ribadito l’obiettivo della manifestazione: rafforzare i valori comunitari e democratici, partendo dal ruolo delle città. Un messaggio che, nonostante le defezioni, punta a coinvolgere un ampio spettro di partecipanti, dalla società civile alle istituzioni.