La radio è la cosa più umana del mondo

La radio compie 100 anni e la sua essenza è nell'essere un filo invisibile che crea una comunità. Qualche esempio? Federica ascolta dal suo frutteto e balla; Vittorio telefona da Palermo e parte per voli pindarici; Francesco chiama da Arona mentre griglia, Roberto ascolta dal muletto durante il turno; Franco dal peschereccio Savonarola nel Golfo del Tigullio; Leandro mentre cena a Varese con sua moglie; Vito è non vedente, fa il poeta a Matera e dice sempre la sua come da una nuvola; Michele chiama e fa il punto. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri giornali

Riguarda la versione integrale del Live Tech Talk: Speciale Prominence Radio Segui l'evento su Digital-News.it, prodotto da Comunicare Digitale (Digital-Sat News)

Storia della radio in cinque atti”, capitolo iniziale del volume curato da Marta Perrotta e Tiziano Bonini La radio in Italia. L’intervista affronta i temi sviluppati in “I suoi primi cento anni. (quotidianodipuglia.it)

Il cinema e la televisione, uniti per festeggiare i 100 anni della radio. Era il 6 ottobre 1924: giorno della prima trasmissione ufficiale della Radio Italiana. Una scena di Nato il sei ottobre di Pupi Avati, in prima visione tv su Rai Uno. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

«Nato il 6 ottobre»: Pupi Avati, la radio e un docufilm fra il surreale e l'onirico

La Radio prima, la Televisione poi, sono entrate nelle case di tutti gli italiani portando con sé intrattenimento, cultura, informazione, sport e divulgazione scientifica, modellando e riflettendo i principali cambiamenti sociali degli ultimi cento anni. (MAXXI)

Nel palazzo della Regione Basilicata si è svolta oggi la seconda giornata dell’evento organizzato dall’Ufficio Stampa della Giunta regionale per i 100 anni della Radio. Media partner del secondo appuntamento sono state Radio Laser e City Radio, emittenti radiofoniche pisticcesi con una buona diffusione di segnale sul territorio lucano e sulle regioni limitrofe. (Sassilive.it)

L’idea portante di «Nato il sei ottobre» è di immaginare che Giacomo Curtoni emettesse il primo vagito nello stesso giorno, nella stessa ora, negli stessi minuti in cui Ines Donarelli — dopo aver letto un breve comunicato — dava il via alle prime note di Haydn che entravano come per magia nei salotti degli italiani. (Corriere della Sera)