Parigi 2024, vermi nel cibo della mensa: la denuncia del nuotatore Peaty

Parigi 2024, vermi nel cibo della mensa: la denuncia del nuotatore Peaty
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Adnkronos SPORT

Non si fermano le proteste degli atleti per l'organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo la Senna inquinata in cui gareggiare, la scomodità dei letti, le temperature elevate delle camere (sprovviste di aria condizionata) e i letti scomodi, arriva anche la testimonianza del nuotatore britannico Adam Peaty che sostiene sono stati trovati dei 'vermi' nei piatti di pesce della mensa. Il cibo Peaty non è il primo a lamentarsi del cibo destinato agli atleti a Parigi 2024. (Adnkronos)

Ne parlano anche altri media

Stanco, riflessivo e felice. È l’effetto vorticoso di un oro olimpico e di un flop in staffetta mista a concludere un’Olimpiade aperta anche dal bronzo della staffetta veloce. (La Gazzetta dello Sport)

Peaty non è il primo a lamentarsi del cibo destinato agli atleti a Parigi 2024. (TuttOggi)

Adam Peaty, stella della rana, argento nei 100 metri a Parigi 2024 alle spalle di Nicolò Martinenghi, si unisce al coro degli atleti che hanno criticato il villaggio olimpico, in particolare il cibo. Nella mensa del villaggio, a detta del fuoriclasse inglese, sarebbero stati trovati addirittura "dei vermi" nei piatti di pesce. (Sport Mediaset)

Ceccon dorme nel parco del Villaggio olimpico: la foto virale

L'atleta ha denunciato anche la mancanza di varietà alimentare nel villaggio Olimpico. Le parole di Adam Peaty «Voglio la carne - ha sottolineato Adam Peaty in un'intervista a Inews - ho bisogno di carne per esibirmi ed è quella che mangio a casa, quindi perché dovrei cambiare? Il catering non è abbastanza buono per il livello che atleti dovrebbero eseguire. (leggo.it)

Thomas Ceccon è rientrato in Italia con due medaglie al collo, tra cui l'oro negli amati 100 dorso alle Olimpiadi di Parigi: "Chi è stato poco al villaggio è stato benissimo, ma dopo 7-10 giorni è stato pesante per il caldo e per il cibo. (Il Mattino di Padova)

Asciugamano in terra, al riparo da una panchina, lo zaino vicino, le scarpe a fianco. Niente cibo, questa volta, ma un bel sonnellino. (Corriere della Sera)