Iran contro Israele, lo scacchiere delle alleanze in caso di guerra

Da un lato l'Iran, che come unico Stato alleato ha la Siria di Bashar al-Assad, ma che può contare sul sostegno delle milizie di Hezbollah, in Libano, degli Houthi, in Yemen, e di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Dall'altra parte Israele, che sempre più sembra poter contare sugli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita e la Giordania che con l'inasprirsi del conflitto si sono detti pronti a creare un cordone difensivo attorno allo Stato ebraico (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Teheran si dice in stato di guerra e minaccia di "ridurre in cenere Tel Aviv" se Israele risponderà. L'Iran ha attaccato ieri Israele con oltre 200 missili. (Sky Tg24 )

L’aviazione era già pronta ieri, a quanto riferivano fonti del governo. Deve solo decidere come e quando. (la Repubblica)

L’Iran risponde a Israele lanciando 200 missili balistici verso Tel Aviv. L’Iran ha dichiarato “lo stato di guerra” contro Israele e contro chiunque dovesse sostenere Netanyahu. (Radio Radio)

È giusto vietare i cortei pro-Pal?, auto elettrica esplode e Temptation Island: quindi, oggi...

Così Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha annunciato ai giornalisti il risultato del lancio di quasi 200 missili balistici iraniani contro lo Stato ebraico, rivelando il ruolo svolto anche dagli Stati Uniti per fermarli, a cui fonti britanniche hanno in seguito aggiunto la parte s… È stato sconfitto e reso inefficace”. (la Repubblica)

Proclama dopo proclama, minaccia dopo minaccia, accusa dopo accusa, bombardamenti dopo bombardamenti, il meccanismo infernale che si è messo in moto in Medio Oriente è un gioco al rialzo che nessuno riesce a fermare. (ilmessaggero.it)

La differenza tra i missili lanciati ad aprile dall’Iran verso Israele e la pioggia di razzi di ieri sta tutta nelle informazioni che Teheran ha dato (o non dato) agli Stati Uniti. Stavolta è andata diversamente: l’Iran ha agito più o meno di sorpresa, o meglio con un minimo preavviso. (il Giornale)