Europee, le manovre di Salvini per ricollocare la Lega nel nuovo gruppo di Orban: «Al centro lavoro, famiglia, sicurezza e giovani»

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«Se aderiremo al gruppo dei patrioti europei lanciato dal primo ministro ungherese Viktor Orban? Mi sembra la strada giusta unire chi mette al centro lavoro, famiglia, sicurezza, futuro dei giovani e non finanza, burocrazia e austerità». Matteo Salvini non nasconde le strategie per fare opposizione nella prossima legislatura europea. E, a Radio 1, afferma di stare trattando con il premier ungherese, anche se ciò volesse dire sciogliere il gruppo Identità e democrazia presieduto dal “suo” Marco Zanni (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

La nuova alleanza di estrema destra "Patrioti d'Europa", presentata solo due giorni fa, sta già attirando pretendenti, riflettendo una più ampia lotta per il potere tra i nazionalisti dell'Ue. L'offerta del partito di governo ungherese di guidare i populisti europei ha suscitato interesse ma potrebbe presto scontrarsi con i rivali di Italia e Francia (Euronews Italiano)

Oggi l'Ungheria ha assunto la presidenza di turno dell'Unione europea, che per sei mesi le permetterà di dirigere i lavori all'interno del Consiglio Ue. (Fanpage.it)

Tre partiti hanno unito le forze formando il “Manifesto patriottico” con cui suggellano la loro nuova alleanza politica. Si tratta del più forte partito austriaco, il più forte partito ceco e il più forte partito ungherese (Sky Tg24 )

La mossa di Orbán riapre i giochi a destra. Arrivano i «Patrioti»

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini risponde così alle domande dei cronisti in merito all'ingresso degli europarlamentari della Lega nel nuovo gruppo Patrioti per l'Europa fondato dal premier ungherese Viktor Orban (Corriere TV)

Europee, Salvini: "Gruppo con Orban? Siamo a lavoro" 02 luglio 2024 (Il Sole 24 ORE)

Poi Tusk constata: «Stanno unendo le loro forze all’interno del Parlamento europeo». E sono già al potere o lo stanno cercando nell’Europa orientale o occidentale» scrive su X l’esponente del Ppe riferendosi all’ascesa del Rassemblement national in Francia e al rischio di ingerenza russa su Bruxelles. (il manifesto)