La grazia al figlio Hunter è l'ultimo autogol di Joe Biden

Più volte era stato chiesto a Joe Biden se pensava di graziare suo figlio Hunter, indagato e incriminato per diversi reati. Ogni volta il presidente aveva risposto – o fatto rispondere dalla sua portavoce – negando categoricamente. I dinieghi erano così netti da insinuare che solo la faziosità dei repubblicani poteva imputare al presidente un’intenzione simile. Fino al momento in cui lo ha fatto. Un classico che ricorda agli americani la sceneggiata di questa estate: quando la Casa Bianca descriveva un leader in ottima salute psicofisica e confermava la sua candidatura, fino al momento in cui… ricordiamo il seguito. (Corriere della Sera)

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Il figlio di Joe Biden era in attesa di sentenza in due distinti processi per possesso illegale di un’arma e per evasione fiscale. (Milano Finanza)

«Oggi ho firmato la grazia per mio figlio Hunter». Più volte Biden aveva assicurato che non avrebbe concesso la grazia a suo figlio, che è stato condannato lo scorso giugno per avere acquistato nel 2018 un’arma mentendo sull’uso di stupefacenti e che si è dichiarato colpevole in un altro processo per evasione fiscale. (Corriere della Sera)

Il presidente ha giustificato la sua decisione denunciando una persecuzione politica ai danni del figlio: "Nessuna persona ragionevole che guardi ai fatti può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio: e questo è sbagliato", ha dichiarato Biden in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca (WIRED Italia)

Jill Biden: "Sostengo la grazia per mio figlio Hunter"

Quando Donald Trump ci sembra in difficoltà può contare su un aiuto che non gli mancherà mai, quello del Partito democratico. E quello che sta accadendo in queste ore. (Corriere TV)

Anche i predecessori avevano concesso la grazia a dei parenti, ma c'è un particolare in più nel caso di Hunter (Open)

Jill Biden: "Sostengo la grazia per mio figlio Hunter" 02 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)