Il paradosso del nuovo taglio del cuneo: il governo che voleva la flat tax per tutti gonfia al 56% l’aliquota marginale tra 32 e 40mila euro
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C’è un ulteriore, ennesimo effetto paradossale nel nuovo cuneo fiscale disegnato dalla legge di Bilancio del governo Meloni. Nella fascia di reddito tra i 32mila e i 40mila euro si crea sostanzialmente un’aliquota marginale pari al 56%. Una percentuale enorme, di fatto la più alta di tutte, che agisce sui redditi che si collocano in quella precisa fascia. Paradossale non solo per la sua sproporzione, ma anche perché sopra i 40mila euro cala vistosamente fino al 44%. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
Nella manovra del governo Meloni c'è una riforma dell'Irpef con cui, dal 2025, le aliquote sulla carta saranno tre. Questo, combinato con il 'nuovo' taglio del cuneo, aiuterà i lavoratori con redditi medio-bassi. (Fanpage.it)
Il plafond ristretto per le detrazioni obbligherà i contribuenti con i redditi più alti a scegliere la spesa oggetto di beneficio fiscale. In modo indiretto, con la manovra sulle detrazioni con la manovra si ridisegna il welfare, con la sola garanzia dello sconto fiscale sulle imposte per le spese sanitarie. (Il Sole 24 ORE)
La stretta riguarda i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro e comporterà significative novità per diverse categorie di spesa. La Manovra del governo Meloni ridisegna, a partire dal 2025, il sistema delle detrazioni fiscali per i redditi più alti. (QuiFinanza)
Per effetto della terza manovra dell’esecutivo Meloni, l’aliquota Irpef schizzerà al 56% in quella fascia dal 35% ufficiale. Roma — Il governo della tassa piatta per tutti, promessa in campagna elettorale e realizzata solo per gli autonomi, è lo stesso della stangata sul ceto medio. (la Repubblica)
Per merito dei bonus fiscali in vigore, nel 2025 per i contribuenti è possibile risparmiare sulle tasse. Con detrazioni e deduzioni, infatti, è possibile far abbassare l’imposta dovuta e il reddito imponibile. (Quotidiano di Sicilia)
Secondo le prime stime, il patto tra Agenzia delle Entrate e partite IVA ha sbloccato 1,3 miliardi di euro, ma la partita non si è ancora conclusa: la risposta definitiva sulla dotazione nelle mani del Governo si avrà dopo il 12 dicembre, scadenza per l’adesione al concordato dopo la riapertura. (Informazione Fiscale)