Amazon presenta Ocelot, il chip «a prova d'errore» per computer quantistici: «Un primo passo per scoprire la natura intima dell'universo»
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Amazon Web Services, il servizio cloud di Amazon, ha annunciato oggi il primo chip per computer quantistici prodotto dall’azienda. Si chiama Ocelot e arriva a una settimana esatta dal lancio analogo da parte di Microsoft del Majorana1, la soluzione della multinazionale di Redmond per il quantum computing. Nel 2025, intitolato dall’Onu come Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (era il 1925 quando Heisenberg, Born e Jordan formularono la prima versione della meccanica quantistica), arrivano dunque i primi passi in quella che Simone Severini, 49 anni, a capo dell’Aws Center for Quantum Computing, definisce «una strada ancora molto lunga, ma che dobbiamo assolutamente percorrere». (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
La stessa tecnologia è alla base di Ocelot, ilnuovo chipchesi ispira al celebre paradosso del gatto di Schrödinger. La nuova tecnologia, che elimina alcuni tipi di errori, è stata presentata sulla rivista Nature nella ricerca coordinata da Harald Putterman, del Centro di quantum computing di Amazon Web Services (Alto Adige)
La promessa del quantum computing è quella di risolvere problemi che sono al di là della portata dei computer classici, aprendo nuove frontiere nella scienza dei materiali, nella medicina, nella finanza e in molti altri campi. (Libero Tecnologia)
Una realizzazione che molti esperti del settore ritenevano quasi irrealizzabile, ma che adesso sembra essere alla portata di mano, cambiando così radicalmente le prospettive dell’intero settore tecnologico. (Ultima Voce)
Questi qubit dovrebbero ridurre la quantità di energia e risorse utilizzate per la correzione degli errori quantistici poiché "sopprimono intrinsecamente" certi tipi di errori. (Multiplayer.it)
Microsoft, nei giorni scorsi, ha annunciato di essere riuscita a sfruttare un nuovo stato della materia per creare l’elemento costitutivo di base di un computer quantistico, coronando così una sfida durata 20 anni, ai confini della fisica, che molti nel mondo quantistico avevano liquidato come irrealizzabile. (Avvenire)
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