Al processo sulla morte della vigile Sofia Stefani spunta "un contratto di sottomissione sessuale"
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“C’era un contratto scritto tra il carnefice e la vittima", in cui lui "nel contesto di una relazione sessuale, si definiva il padrone, colui che tutto può sulla sua schiava”. Lo ha detto la procuratrice aggiunta Lucia Russo introducendo i temi che saranno trattati durante il processo a carico di Giampiero Gualandi, l’ex comandante della polizia muni… (L'HuffPost)
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È partito un colpo e ha colpito al viso la collega». «Abbiamo una ferita molto grave. (il Giornale)
Un "contratto di sottomissione sessuale" legava Sofia Stefani, la vigile uccisa a Bologna il 16 maggio 2024 e l'ex comandate della polizia locale di Anzola Giampiero Gualandi, attualmente imputato per l'omicidio della collega 33enne con cui aveva una relazione extraconiugale. (Adnkronos)
Un comandante dei vigili – ad Anzola, nel Bolognese – accusato di aver ucciso un’agente con cui lavorava e aveva una relazione. (Il Fatto Quotidiano)
«La Sottomessa si impegna a mantener fede ai seguenti impegni, inderogabili: 1) non avrò altri padroni fino alla rescissione del presente contratto; 2) questo atto può essere rescisso esclusivamente per volontà del mio padrone e signore; 3) io posso rescindere dal presente contratto soltanto se il mio padrone me lo consentirà; 4) eseguirò qualunque ordine del mio padrone senza esitazione alcuna». (Corriere della Sera)
Quando l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Di Pasquale arrivò nel comando di polizia locale di Anzola Emilia, subito dopo la morte di Sofia Stefani, l’imputato Giampiero Gualandi fece alcuni gesti che il militare dell’Arma, il primo ad intervenire sulla scena del crimine, ha osservato e ha sottolineato testimoniando davanti alla Corte di assise di Bologna, dove si celebra il processo sull’omicidio dell’ex vigilezza. (Il Fatto Quotidiano)
È l’incipit del contratto di sottomissione sessuale che avrebbero firmato l’ex comandante dei vigili di Anzola dell’Emilia (Bologna) e la ex collega. Lui, 63 anni, è accusato dell’omicidio volontario della vigilessa 33enne aggravato dal legame affettivo con la vittima e dai futili motivi: con lei aveva una relazione extraconiugale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)