Scontri e feriti al corteo pro Palestina. Il Viminale: «C'erano infiltrati» arrivati anche da Padova e Mestre «inseriti nelle prime file»

Bottiglie, pali della segnaletica, pietre e bombe carta contro le camionette delle forze dell’ordine: alla fine i professionisti dei disordini hanno forzato il blocco formato dai blindati in via Ostiense nel corso della manifestazione Pro-Palestina di ieri a Roma, manifestazione non autorizzata. Prima la calma apparente poi gli scontri innescati da gruppi di infiltrati, antagonisti prevalentemente del Nord Italia, arrivati da Padova, Torino e Mestre inseriti nelle prime file. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Fuori gli occupanti", ha urlato un attivista al megafono. Controlli serrati nei pressi dell’area per evitare l’arrivo di infiltrati violenti da altre città (Sky Tg24 )

"È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza". Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni arrivano poco dopo le 22. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel corso della manifestazione pro-Pal (o pro-Hamas, purtroppo spesso è la stessa cosa) la violenza di attivisti e antagonisti si è materializzata. Ieri a Roma è accaduto ciò che si temeva da settimane. (Nicola Porro)

Eh no, Repubblica: questo video mostra che non puoi titolare così

Una lunga trattativa, la strategia di contenimento del Viminale, nel rispetto di quell’«equilibrio» chiesto nelle ore precedenti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, poi la guerriglia urbana provocata dagli infiltrati, manipoli di antagonisti dei centri sociali arrivati soprattutto dal Nordest. (ilmattino.it)

Secondo quanto si è appreso ieri sera al momento sono 38 i fogli di via per manifestanti provenienti da varie città tra cui appunto Modena ma anche Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Catania e Bari. (il Resto del Carlino)

Chi scrive, di queste manifestazioni di centri sociali, antagonisti, pro-Palestina, movimenti per la casa e similari, ne ha viste a bizzeffe. Gli organizzatori pretendono di muoversi in corteo lì dove è stato loro precluso, provano a trattare con le forze dell’ordine e poi cercano di prendersi con la forza quello che ritengono un loro diritto. (Nicola Porro)