Calenda: referendum cittadinanza? "No, nel metodo e nel merito"

Una "visione differente" sulla questione della cittadinanza, rispetto ai promotori del referendum per ridurre a 5 anni il tempo (attualmente di 10 anni) di residenza legale oggi necessario come pre-condizione per chiedere di diventare cittadini italiani. A esprimerla è Carlo Calenda, che lo ha spieagto ai giornalisti a margine di un'iniziativa al Senato sul divieto di cellulari nelle scuole. Sul metodo, ha detto il leader di Azione, "ho paura che tutti questi referendum, dove le firme si raccolgono in modo elettronico, immediatamente, spingano la gente a non andare a votare e infatti in tutti questi referendum il quorum non viene quasi mai raggiunto". (Tiscali Notizie)

Su altri media

L'obiettivo delle 500 mila firme, che inizialmente sembrava complicato, è stato raggiunto e superato. ROMA. (l'Adige)

Sono state raggiunte le 500mila firme necessarie per convocare il referendum di modifica della legge sulla cittadinanza del 1992 che ha l'obbiettivo di ridurre da dieci a cinque gli anni di residenza in Italia necessari per ottenere lo status. (Il Sole 24 ORE)

Ig Schlein Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista. "Fatelo, vi prende 2 minuti ed è davvero importante!", aggiunge Schlein. (ilmessaggero.it)

Il diritto di cittadinanza, e non soltanto quello, taglia in due gli schieramenti. Il centrosinistra, o meglio il campo largo già messo a durissima prova dalla vicenda del nuovo cda Rai, ma anche il centrodestra: Forza Italia, in una riunione congiunta dei gruppi, oggi stringerà i bulloni della sua proposta di legge sullo ius scholae. (Corriere della Sera)

Che il 15 dicembre deciderà sulla sua legittimità. (Corriere della Sera)

Ed anche se per sicurezza - la lunga storia dei referendum insegna - occorrerà raccoglierne ancora, con il ritmo sostenuto delle firme digitali non ci sono dubbi sul fatto che l’obiettivo sarà raggiunto. (La Stampa)