Giallo di Garlasco, la Procura chiede l’incidente probatorio sul dna di Andrea Sempio. Lui: «Io non c’entro nulla»

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Giallo di Garlasco, le indagini si fanno sempre più serrate: dopo aver acquisito nuovi reperti mai analizzati prima, gli inquirenti chiedono l’incidente probatorio sul dna di Andrea Sempio, che dice: «Io non c’entro nulla». foto | video Video in Evidenza X Delitto di Garlasco, svolta nel caso: il riassunto della vicenda Delitto di Garlasco, svolta nel caso: il riassunto della vicenda Andrea Sempio a Chi l’ha visto?: «La famiglia Poggi mi crede» – video L’INCHIESTA - Sono stati acquisiti i «para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine» e «sugli oggetti analizzati» dai Ris. (OGGI)

La notizia riportata su altri giornali

Oggi con le nuove indagini su quest'ultimo, ovvero l'amico del fratello di Chiara Poggi, si torna a parlare della perizia di De Stefano. "Sono ancora convinto che se fossi andato avanti sarebbe stata una forzatura". (Fanpage.it)

«Il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi è di Andrea Sempio». Andrea Sempio non può aver ucciso Chiara Poggi. (leggo.it)

Da quando il suo nome è finito nuovamente nell'inchiesta per la morte di Chiara Poggi, la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007 e per il cui delitto è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi, la sua vita è stata nuovamente stravolta. (ilmattino.it)

L'avvocato: «Ora è più sereno, non ha nulla da nascondere» Chiara Poggi, Andrea Sempio torna al lavoro dopo le ferie. (ilgazzettino.it)

"Parteciperemo all'incidente probatorio davanti ad un giudice terzo. Peccato che questi accertamenti non siano stati svolti allora nel 2011, quando li chiedevamo noi. La difesa Stasi si oppose davanti alla Corte d'Assise d'Appello e ci disse che non si poteva fare più nulla e che tutto era stato fatto bene dai carabinieri. (l'Adige)

In un Paese progredito la giustizia è istituzione irrinunciabile, di essenziale centralità: garantisce l’osservanza delle regole, prescindendo da ogni distinzione di razza, sesso, religione, appartenenza politica, essendo quindi uguale per tutti. (La Ragione)