Il Mondo alla Radio 07.01.2025
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In Austria la destra a un passo dal governo. La Siria tenta di tornare alla normalità con la riapertura dell’aeroporto di Damasco. E poi la crescita dell’occupazione in Italia, ma i salari rimangono troppo bassi. E ancora, il Mezzogiorno che rinasce grazie a tanti eroi di tutti i giorni Il cancelliere austriaco ad interim sara' nominato entro la fine di questa settimana. Dopo le dimissioni del cancelliere uscente Karl Nehammer (OeVP) annunciate domenica scorsa e che saranno effettive da venerdi', il presidente federale Alexander Van der Bellen nominera' il cancelliere ad interim. (Vatican News - Italiano)
Su altri media
Decisivo il fallimento del cancelliere uscente Karl Nehammer, guida del Partito popolare austriaco. Nell'agenda dell'Fpö ci sono politiche più distensive nei confronti della Russia di Putin e un giro di vite sul piano migratorio europeo (Sky Tg24 )
In verità lo ha fatto per trent’anni, assicurando il buon funzionamento dei motori, a volte anche salvandola dal naufragio, della FPÖ, il partito della libertà dove aveva iniziato a lavorare nel 1995, mettendosi al servizio del suo idolo. (Corriere della Sera)
Un cartello recita “niente coalizioni con gli amici di Putin”. E il t… (la Repubblica)
L’imprenditore austriaco e capo del Congresso ebraico europeo (Ejc), non… Berlino — Che l’estrema destra cresca in Paesi come l’Austria o la Germania, nelle patrie del nazismo, è qualcosa di «imperdonabile» per Ariel Muzicant. (la Repubblica)
Il presidente della Repubblica austriaca Alexander Van Der Bellen ha incaricato Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs, Partito della Libertà Austriaco), di formare un nuovo governo dopo che gli accordi tra i conservatori, i liberali e i socialdemocratici sono saltati e non ci sono state più le condizioni per evitare un governo proprio con l’estrema destra. (Ultima Voce)
Tre mesi fa, commentando i risultati delle elezioni in Austria, avevamo concesso un credito eccessivo ai politici europeisti di quel Paese. Attribuendo loro serietà e concretezza, ci eravamo detti certi che la strombazzata «storica vittoria» della destra nazionalista (di fatto una semplice maggioranza relativa, conseguita con meno del 30% dei suffragi) si sarebbe risolta in una vittoria di Pirro. (il Giornale)