La guerra cambia. E noi?
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L’attacco ramificato e privo di precedenti per estensione con il quale capi e quadri di Hezbollah sono stati colpiti a distanza prima dei bombardamenti di questi giorni sul Libano dovrebbe ricordarci due caratteristiche evidenti, da noi spesso rimosse, della fase storica nella quale siamo entrati. La prima: la reazione di Israele attraverso «cercapersone» e walkie-talkie esplosivi ai missili lanciati dai fondamentalisti islamici libanesi sullo Stato ebraico è una riprova di quanto si basi sulla ricerca tecnologica l’attuale competizione internazionale, ossia la gara in grado di ridefinire in maniere diverse dal passato la ripartizione di poteri tra nazioni e tra alcune grandi imprese nel mondo. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)
A rivelarlo è un'inchiesta condotta dal quotidiano norvegese VG (il Giornale)
A quel punto i cacciabombardieri dell’aviazione israeliana sono decollati, seppellendo subito dopo il leader supremo di Hezbollah e un buon numero di suoi c… (la Repubblica)
Le cronache hanno dato notizia che, dopo le migliaia di cercapersone che sono recentemente esplosi, in Libano, sono esplosi anche i ricetrasmettitori portatili, in dotazione ai miliziani. La tecnica che ha portato a queste esplosioni è completamente diver (PuntoSicuro)
Ancora non è chiaro dove siano stati prodotti i dispositivi e da chi (il Giornale)
Era un richiamo alla nostra storia europea, alle tragedie che abbiamo attraversato e alla speranza che – dopo 75 anni di pace ininterrotta – ne fossimo venuti fuori. In un unico maledetto giorno furono uccisi 21000 soldati inglesi e feriti oltre 55mila, mandati al massacro da una decisione criminale del Comando britannico. (ilmattino.it)