Cure fuori regioni: gli italiani spendono di più. La classifica
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Aumenta ancora la spesa pubblica per la mobilità sanitaria, cioè per gli italiani che si curano in Regioni diverse da quella di residenza, spesso perché dove abitano non ci sono strutture adeguate e affidabili. I dati del 2023 sono stati presentati oggi, 12 dicembre, da Agenas, l’Agenzia del ministero della Salute per i servizi sanitari regionali. In termini di spesa, nel 2023 si registra una crescita nell’ordine del 7 per cento sul 2022, che completa il trend post pandemia e porta il totale a 2,88 miliardi di euro (su circa 130 del fondo sanitario nazionale). (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Migrare per motivi di salute, nella speranza di ricevere fuori Regione le cure migliori per la propria malattia. Secondo il «Rapporto sulla mobilità sanitaria interregionale 2023» di Agenas -Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali in collaborazione e su mandato del ministero della Salute, l’anno scorso solo i ricoveri effettuati fuori Regione sono stati quasi 670mila. (Corriere della Sera)
– La sanità è sempre stata un fiore all’occhiello e un vanto per l’Emilia Romagna. I dati di Agenas: Emilia Romagna al top Che cosa spinge le persone al Nord Il flusso migratorio sanitario L’indice di fuga da una Regione I dati di Agenas: Emilia Romagna al top Dai dati presentati oggi è emerso che l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto sono le regioni maggiormente attrattive per lo spostamento dei cittadini da una regione ad un’altra per assicurarsi le cure mediche. (il Resto del Carlino)
Nuovo Report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il privato accreditato è il più gettonato, gestisce circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità. (Quotidiano Sanità)
Una garanzia per ogni cittadino, un segno tangibile di quanto dichiarato nell’articolo 32 della nostra Costituzione: Servizio Sanitario Nazionale (SSN). (L'Unione Sarda.it)
“Quando aumentano i lucani che si ricoverano fuori regione e diminuiscono i cittadini di altre regioni che si ricoverano in Basilicata, circostanza verificatasi nella nostra regione tra il 2019 e il 2023, possiamo tranquillamente definire disastrosa la gestione della sanità lucana da parte del governo Bardi, che si è appunto insediato nel 2019 ed è a tutt’oggi in carica”. (Sassilive.it)
Lo afferma l’Agenas secondo cui, confrontando i dati del 2023 con quelli del 2019, si osserva come, sebbene il numero di ricoveri in mobilità sia diminuito (668.145 nel 2023 rispetto ai 707.811 del 2019), la spesa sia aumentata leggermente, passando da 2,84 miliardi nel 2019 a 2,88 miliardi nel 2023. (Sanità24)