Federpubblicità Confesercenti Modena: "Digital tax iniqua e sbagliata", il Presidente Varetto chiede modifiche

Federpubblicità Confesercenti Modena: Digital tax iniqua e sbagliata, il Presidente Varetto chiede modifiche
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Confesercenti Nazionale ECONOMIA

Varetto: “Andrà a danneggiare soprattutto le piccole imprese” interesse per l’incontro sulla pubblicità “Aspettando Carosello” che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede Confesercenti di Modena e che ha visto la presenza sia di alcuni autori, da Clod a Loretta Magnani che di parenti di illustri autori dell’epoca. Nell’intervento conclusivo sull’evoluzione della pubblicità, Claudio Varetto, Presidente Provinciale e Nazionale di Federpubblicità, l’organizzazione di Confesercenti che riunisce gli operatori pubblicitari, è intervenuto in merito alla Digital Service Tax, chiedendo al Governo modifiche sulla norma. (Confesercenti Nazionale)

Ne parlano anche altre testate

Un emendamento alla legge di bilancio presentato da Forza Italia propone di esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Il Fatto Quotidiano)

Il comma 1 dell’articolo 4 della bozza di Legge di bilancio 2025, modificando il comma 36 dell’articolo 1 della Legge 145/2018, apporta una modifica sostanziale alla normativa vigente, eliminando il limite di ricavi all’applicazione della web tax, la quale, così, diviene un’imposta sui ricavi a cui… (Fiscal Focus)

La nuova web tax e l’aumento della tassazione sui bitcoin rischiano di diventare un boomerang per l’economia. Doppia bocciatura per le politiche sul digitale del governo Meloni. (L'HuffPost)

La Web Tax minaccia le PMI. Assodigit: «Serve una revisione per proteggere le imprese più piccole»

E’ bufera sulla Web Tax estesa a tutte le imprese che realizzano ricavi da servizi digitali. La Legge di Bilancio 2025 elimina l’attuale soglia minima di fatturato in base alla quale l’imposizione fiscale al 3% si applica esclusivamente alle aziende con ricavi pari ad almeno 750 milioni di euro di cui 5,5 milioni inerenti l’erogazione di servizi digitali nel territorio dello Stato. (PMI.it)

A proporlo Forza Italia, in un emendamento alla manovra di Bilancio, intervenendo sulla norma che nelle scorse settimane aveva povocato preoccupazione e disappunto tra gli editori. Esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Primaonline)

Finora la digital services tax è stata pagata da società tecnologiche con un fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro, ma nella legge di Bilancio 2025 arriva la proposta di imporla anche ai più piccoli. (StartupItalia)