Filippo Turetta a processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin

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INTERNO

Filippo Turetta, accusato dell'omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, è comparso davanti alla Corte d'Assise di Venezia per rispondere delle accuse mosse contro di lui. L'udienza, durata oltre sei ore, ha visto Turetta rispondere con difficoltà alle domande poste dall'accusa e dalla difesa, mostrando tentennamenti e frasi spezzate. L'imputato, che ha confessato di aver ucciso Giulia con 75 coltellate l'11 novembre scorso, ha dichiarato di non ricordare chiaramente i dettagli dell'accaduto.

Durante il processo, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha assistito immobile alle parole di Turetta, senza tradire alcuna emozione. Dopo più di tre ore, ha lasciato l'aula dichiarando solo di provare un dolore immenso. Nel pomeriggio, ha preferito non rientrare in aula per ascoltare le risposte di Turetta alle domande del suo difensore, che aveva anticipato l'intenzione di far conoscere meglio il suo assistito, non solo in relazione ai fatti contestati.

Turetta, nel corso dell'udienza, ha affermato di aver pianificato l'omicidio di Giulia, motivato da un desiderio di farle del male. Ha inoltre dichiarato che scusarsi ora sarebbe ridicolo. La sua presenza in aula, ha detto, è dovuta a un dovere verso la giustizia e verso Giulia. L'imputato ha ammesso di aver commesso l'omicidio con crudeltà, premeditazione e in un contesto di stalking e legame affettivo.

Il processo a Filippo Turetta, che si è svolto presso il Palazzo di Giustizia di Venezia, ha messo in luce la tragica banalità del male, come insegnato da Hannah Arendt