Un bacio planetario ai confini del sistema solare
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Pianeta Terra che tutti gli alieni ci invidiano è la Luna. Le stelle si vedono in tutto l’universo, ma sono poco più che puntini luminosi sulla volta celeste. Invece, una Luna così grande è presente nel cielo di pochi pianeti. Le ragguardevoli dimensioni della Luna hanno da sempre spinto i terrestri a osservarla attentamente e a confrontarla con la Terra. Ben prima dei viaggi di Colombo e della Nasa, anche gli antichi indovinarono che come la Luna anche la Terra aveva forma sferica (il cosiddetto «terrapiattismo» non è mai esistito se non in questi recentissimi, eccentrici anni). (il manifesto)
La notizia riportata su altri giornali
La ricerca, coordinata dall’Università dell’Arizona, apre nuovi scenari sulla nascita di questi corpi celesti, proponendo una teoria che mette in discussione indagini precedenti. (Global Science)
Ma partiamo dalla nostra, di Luna: una delle ipotesi più accreditate è che quattro miliardi e mezzo di anni fa la Terra, ancora incandescente, sia stata colpita da un altro pianeta, e che i due corpi si siano fusi, lasciando fuoriuscire della roccia fusa che raffreddandosi in orbita intorno alla Terra abbia dato origine al nostro satellite. (il Giornale)
Alla base del sistema Plutone-Caronte potrebbe esserci una nuova tipologia di collisione cosmica che, tenendo conto dell’integrità strutturale dei due mondi freddi e ghiacciati, dopo l'urto li ha lasciati pressoché intatti, conservando gran parte della loro composizione originale. (Media Inaf)
Un team di ricercatori dell’Università dell’Arizona ha presentato un modello che suggerisce un nuovo meccanismo per la formazione del pianeta nano Plutone e della sua luna più grande, Caronte. La ricerca introduce il meccanismo kiss and capture (letteralmente, “bacio e cattura”) come alternativa alle teorie precedenti basate su un impatto violento. (Astrospace.it)