La rivolta dei privati contro le nuove tariffe sanitarie: "A rischio oltre 300mila lavoratori"
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Se il governo esprime soddisfazione per l'approvazione, dopo anni, delle nuove tariffe che definiscono le prestazioni sanitarie che anche i privati accreditati sono chiamati a fornire, il testo non piace agli operatori del settore. "Il ministero della Salute manda a casa milioni di dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate e indebita gli ospedali pubblici.È questa la tutela della salute degli italiani? Lo scandaloso risultato ottenuto dal tavolo della Conferenza Stato-Regioni porterà all'indebitamento degli ospedali pubblici e al licenziamento dei 350.000 dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate" fa sapere una nota dello Uap, l'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata. (Today.it)
Ne parlano anche altri giornali
Via libera dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome all’intesa siglata in sede di Conferenza Stato-Regioni per il nomenclatore delle tariffe massime per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. (Il Friuli)
È stato inviato ai Presidenti delle Regioni un documento per evidenziare le gravi criticità emergenti dalla bozza del nuovo Nomenclatore Tariffario per la Sanità, che stabilisce le tariffe di rimborso per le prestazioni ambulatoriali e di laboratorio. (ilmessaggero.it)
Secondo quanto si apprende, infatti, una nuova tegola potrebbe arrivare sui lavoratori del settore, già duramente messi alla prova dalla flessione dei giornali e dei prodotti cartacei e dalla crescente digitalizzazione dei processi produttivi. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il nuovo nomenclatore tariffario, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ma che alcune regioni potrebbero anticipare già dal 1° dicembre 2024, prevede tagli fino al 38% sui prezzi dei servizi sanitari, che sono già fermi da 30 anni. (Valledaostaglocal.it)