L’esperto Ispra: “L’aria a Calenzano è tornata buona, ma poteva andare peggio”
Roma — Alle 16 di ieri è arrivato il cessato allarme. L’aria è tornata respirabile e chi aveva le finestre intatte le ha potute riaprire. «Poteva andare peggio. Se a bruciare fosse stato petrolio non raffinato, o se fossimo stati in un periodo di cappa estiva, i rischi per la salute sarebbero stati maggiori» spiega Fabio Ferranti, dirigente dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la … (la Repubblica)
Su altri giornali
L'onda d'urto ha mandato in frantumi i vetri delle finestre, crollare tetti e divelto addirittura pesanti cancelli. I testimoni raccontano di un boato e di grande paura (Corriere della Sera)
Tra le persone coinvolte ci sono operai che stavano lavorando all’interno del deposito al momento dell’incidente e un camionista che si trovava nell’area per caricare carburante. Il bilancio provvisorio dell'esplosione alla Eni di Calenzano aumenta, e parla di 4 morti accertati, un disperso e 26 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. (Il Giornale d'Italia)
Tre operai lucani coinvolti nell’esplosione in raffeneria Eni a Calanzano, Bardi: “Dolore per le vittime, apprensione per i dispersi”. Di seguito la nota integrale. (Sassilive.it)
Due corpi finora sono stati ritrovati mentre altri tre uomini, irrintracciabili, sono molto probabilmente ancora tra le macerie di ciò che resta dopo il dramma. (Sky Tg24 )
Il ferito è un autotrasportatore di Livorno, autista volontario della Svs. "Siamo in apprensione per lui", ha commentato il direttore della Svs, Francesco Cantini. Per lui, trasportato da Pegaso a Cisanello, si parla di ustioni di secondo e terzo grado estese su tutto il corpo Un livornese tra i feriti gravi nell’esplosione a Calenzano (QuiLivorno.it)
La lista delle trentacinque persone che erano entrate nel sito Eni di Calenzano è l’elenco di un dramma che ora dopo ora spegne le speranze su ognuna di quelli che mancano all’appello. Due corpi finora sono stati ritrovati mentre altri tre uomini, irrintracciabili, sono molto probabilmente ancora tra le macerie di ciò che resta di quella esplosione. (La Gazzetta del Mezzogiorno)