Israele, 7 ottobre senza tregua. Missili sulle città da tre fronti. Tel Aviv risponde con raid su Beirut, Cisgiordania e Jenin

Due minuti. Poco meno di due. Hamas ha atteso appena cento secondi dall’inizio della cerimonia dedicata da Israele al primo anniversario dell’attacco del 7 ottobre del 2023. E, alle ore 6.31 (locali) del mattino, ha lanciato quattro razzi verso lo Stato ebraico: l’aeronautica di Tel Aviv ne ha intercettati tre, mentre il quarto è caduto in una zona aperta. Nel kibbutz di Re’im, proprio il luogo del massacro al festival musicale Supernova dello scorso anno, una folla aveva cominciato le celebrazioni con un momento di silenzio. (ilmessaggero.it)

Su altri giornali

Dal nostro corrispondente a Gerusalemme Davide Frattini (Corriere della Sera)

Il 1° ottobre Teheran aveva lanciato circa 200 missili balistici contro il territorio israeliano definendola una risposta alle uccisioni di Hassan Nasrallah in Libano e di quella, che risaliva al 31 luglio, del capo di Hamas Ismail Haniyeh nel cuore di Teheran. (La Stampa)

«Perché gli allarmi di quel giorno sono marchiati a fuoco dentro di noi», spiega il regista Rino Tzor. Le sirene non erano previste, come invece impone il protocollo della memoria nelle altre giornate in cui gli israeliani ricordano i caduti e i morti delle guerre. (Corriere della Sera)

Non era finito, anzi. Un anno da Netanyahu

La guerra imperversa su più fronti in Medioriente a un anno dal 7 ottobre del 2023, quando Hamas guidò un massacro nel sud di Israele in un attacco via terra e via aria lanciato dalla Striscia di Gaza, uccidendo 1.200 persone, perlopiù civili, e prendendone in ostaggio altre 250. (LAPRESSE)

Presenti all'evento, tra i ranghi del governo anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, quellod egli Interni Matteo Piantedosi, il titolare dell'Istruzione Giuseppe Valditara, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dello Sport Andrea Abodi. (ilmattino.it)

«Non dimenticheremo, non possiamo fingere che non sia mai accaduto. Il 7 ottobre Benyamin Netanyahu non ha saputo difendere Israele e dopo non ha voluto l’accordo che avrebbe riportato a casa gli ostaggi ora a Gaza». (il manifesto)