Sicurezza sul lavoro, la patente a punti non è la soluzione

Emanuele Bertini, imprenditore edile e presidente regionale di CNA Costruzioni, commenta la decisione del governo di introdurre questo nuovo strumento “Spiace dirlo, ma purtroppo non sarà l’introduzione della cosiddetta patente a punti per le imprese a portare benefici in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Ad affermarlo è Emanuele Bertini, imprenditore edile e presidente regionale di CNA Costruzioni, che commenta la decisione del governo di introdurre questo nuovo strumento per fermare le morti sul lavoro, presa dopo il gravissimo incidente nel cantiere Esselunga di Firenze (TuttOggi)

Se ne è parlato anche su altri media

“Abbiamo fatto un altro passaggio importante, quello di rendere nuovamente penalmente rilevante il reato di somministrazione illecita di manodopera. È un altro dei temi su cui abbiamo dei rilievi ispettivi importanti”. (LAPRESSE)

Se nel cantiere muore un operaio, l’impresa si vedrà togliere venti punti dalla patente che da ottobre dovrà avere per svolgere la sua attività. (Sky Tg24 )

Il sistema dei crediti – si parte con trenta – riguarda imprese e lavoratori autonomi che, per operare, ne devono avere almeno quindici. Sicurezza sul lavoro, arriva la stretta. (Il Centro)

"La patente a punti non basta a risolvere il problema legato alla sicurezza sui luoghi di lavoro." Lo ha detto a Napoli il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. Quello tenuto con la ministra del lavoro, è stato un incontro interlocutorio. (Ottopagine)

Come ha sottolineato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, nella conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio dei Ministri, si agisce con l’approccio delle "tre C": controlli, contrasto e compliance. (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)

La tragedia del cantiere Esselunga nel quartiere Novoli di Firenze, costato la vita a cinque lavoratori il 16 febbraio scorso, e i dati allarmanti sulla sicurezza nei cantieri, con irregolarità che toccano il 76,48% delle realtà ispezionate e l’85,2% per quelle legate al superbonus 110%, hanno spinto il governo ad annunciare un nuovo pacchetto di norme, inserito nella bozza del decreto Pnrr presentata il 26 febbraio in Consiglio dei ministri. (Il Fatto Quotidiano)