Berrettini e Arnaldi eliminati al Masters 1000 di Parigi-Bercy
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Il torneo Masters 1000 di Parigi-Bercy si conferma un tabù per Matteo Berrettini, che al ritorno sul cemento dell'Accor Arena, dopo tre anni di assenza, ha subito una sconfitta in due set contro l'australiano di origini russe Alexei Popyrin. Il punteggio finale, 7-5, 7-6, riflette una partita combattuta ma segnata da errori cruciali del tennista romano, che ha mancato cinque palle-break nel primo set e non ha sfruttato un break di vantaggio nel secondo, cedendo infine al tie-break. Questo rappresenta il terzo ko in altrettanti match disputati nel prestigioso torneo parigino per Berrettini, alla sua prima uscita dopo la separazione dal coach Francisco Roig.
La giornata nera per il tennis azzurro a Parigi non si è limitata alla sconfitta di Berrettini. Anche Matteo Arnaldi, l'ultimo italiano rimasto in gara, è stato eliminato al primo turno dal numero 13 del tabellone, Holger Rune. Il tennista sanremese ha ceduto con un doppio 6-4 in un'ora e ventinove minuti di gioco, chiudendo così una giornata iniziata male con il forfait di Jannik Sinner, fermato da un virus. Dopo Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, anche Arnaldi saluta il torneo parigino, lasciando il Masters 1000 di Parigi-Bercy privo di rappresentanti italiani già al primo turno.
La sconfitta di Berrettini, numero 36 del ranking, contro Popyrin, numero 24, evidenzia le difficoltà incontrate dal tennista romano nel ritrovare la forma migliore dopo la separazione dal suo storico allenatore. Nonostante un inizio promettente, Berrettini non è riuscito a mantenere il vantaggio, commettendo errori nei momenti decisivi che hanno permesso all'avversario di prendere il sopravvento. La partita, durata poco meno di due ore, ha visto Berrettini lottare ma alla fine soccombere alla maggiore solidità di Popyrin.
Anche per Arnaldi, il torneo si è concluso prematuramente. Il giovane tennista, che aveva mostrato segnali di crescita nelle ultime competizioni, non è riuscito a contrastare l'aggressività e la precisione di Rune, che ha imposto il suo gioco fin dai primi scambi.