L’ultima occasione per protestare
Il disegno di legge «sicurezza» approvato dalla Camera dei deputati è il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana. Spetta adesso al Senato decidere se c’è ancora spazio politico e sociale per le minoranze dissenzienti, per chi usa il proprio corpo per manifestare la propria opposizione al potere, per chi disobbedisce in forma nonviolenta. L’insieme delle norme volute dal governo è il manifesto di un diritto penale autoritario e illiberale che trasforma in criminali e nemici alcune precise figure sociali. (il manifesto)
La notizia riportata su altre testate
Sacrosanta la protesta, giusto il referendum abrogativo (li sto firmando tutti, mi sento un epigono di Pannella: vediamo però di non esagerare altrimenti facciamo la fine di Pannella con i referendum alla carlona, capite cosa voglio dire). (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Solo il dissenso permette la diversità delle posizioni e delle idee, solo il dissenso mette al vaglio la verità e la giustizia, solo il dissenso è alla base del pensiero. (Il Fatto Quotidiano)
«Dissentire è un diritto, manganellare è un reato». (La Stampa)
I movimenti studenteschi intervengono nel clima di attesa per l’approvazione in Senato del ddl sicurezza del governo Meloni. Sono alcune delle frasi scritte dagli studenti palermitani sugli striscioni comparsi davanti a diversi istituti superiori del capoluogo. (La Repubblica)
All’improvviso si sono aperti gli sportelli di un vecchio armadio a due ante dal quale sono usciti soggetti simili a zombie avvolti da una discreta quantità di muffa, segno evidente della lunga permanenza nel mobile. (L'Opinione delle Libertà)
Protesta contro il ddl Sicurezza a Milano, Schlein: "Norme liberticide" (La Stampa)