Yara Gambirasio, tv e polemiche: tutti i clamorosi errori nell'indagine

Alessandro dell'Orto 21 luglio 2024 Rivivere la tragedia di Yara Gambirasio così - a distanza di 14 anni e rientrandoci a fondo con le emozioni intense provocate dalle immagini d’archivio, dalle interviste inedite e dalle testimonianze - fa effetto. Uno strano effetto. È la potenza della tv e delle docuserie, che approfondiscono, rielaborano, spettacolarizzano e a volte cercano di condizionarti. È proprio quello che succede con Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio, disponibile su Netflix dallo scorso martedì, che tanto sta appassionando gli spettatori e che- ovviamente, per catturare l’attenzione e valorizzare un prodotto che cinematograficamente è di altissimo livello e impatto - propone una versione smaccatamente innocentista nei confronti di Massimo Bossetti, 53 anni, arrestato il 16 giugno 2014 e condannato definitivamente all’ergastolo il 12 ottobre 2018 dopo tre gradi di processo. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri media

È stato il legale di parte civile della mamma di Yara, Maura Panarese, ha seguito ogni grado di giudizio. Ci sono tre sentenze, univoche, di condanna all’ergastolo per Massimo Bossetti. (ilmessaggero.it)

L’indagine più lunga, costosa e complessa di sempre, fa ancora discutere, nonostante i tre gradi di giudizio, nonostante la condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti, nonostante la prova regina del DNA. (Donna Moderna)

Andrea Pezzotta è stato il legale di parte civile della mamma di Yara, Maura Panarese e ha guardato anche lui gli episodi della docuserie “Il caso Yara”, distribuita da Netflix. Anch'io, se non avessi seguito il processo, direi: poveretto, un buon padre di famiglia che gioca con i bambini ed è in carcere da dieci anni”. (L'HuffPost)

Il caso Yara e la nostra ossessione per il true crime

Il protagonista è Andrew Dufresne, che viene condannato a due ergastoli per l’omicidio della moglie e dell’amante. «Uno come me, sono sicuro, c’è in ogni prigione»: inizia così uno dei racconti più belli scritti da Stephen King ,“Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”. (Rivista Studio)

Dallo scorso 16 luglio, giorno di uscita su Netflix della docu-serie Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio, su TikTok il volto di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello arrestato nel 2014 e condannato all’ergastolo per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, è diventato un tormentone. (ilmessaggero.it)

Sta facendo molto discutere “Il caso Yara - oltre ogni ragionevole dubbio” la docuserie Netflix sulla morte della dodicenne di Brembate di Sopra. Realizzata dagli stessi autori di Sanpa, Il caso Yara ha dato il via a una lunga serie di dibattiti sulla colpevolezza di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della bambina. (Today.it)