L'orto americano, la recensione di Emanuele Di Nicola

Alcuni film sono una dichiarazione di essenza. Un modo per dire “ci sono”, per ricordare che quel cinema esiste e c’è sempre stato. E non importa, tutto sommato, quanto siano realmente riusciti o meno perché l’importante è proprio questo, sapere che c’è: L’orto americano di Pupi Avati, girato a 85 anni, film di chiusura del Festival di Venezia 2024 e ritorno al gotico padano che lo stesso regista ha inventato, rifatto proprio nell’età più matura della vita come il serpente che si morde la coda. (cinematografo.it)

La notizia riportata su altri media

“Questo mio film è il film della Mostra che è costato meno solo 3.2 milioni, il più economico di tutti. VENEZIAPupi Avati ha 85 anni di vita e 56 di carriera. (la Repubblica)

Parola di Pupi Avati , che a Venezia 81 porta fuori concorso L’orto americano, film di chiusura di quest’edizione della Mostra, in uscita con 01 distribution nel 2025: un horror gotico interpretato da Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli. (cinematografo.it)

Il regista bolognese – chiamato a chiudere l’edizione 2024 con il suo ultimo L’orto americano – spazia dai suoi primi film, le ingenuità e i disastri di una volta, l’amicizia con Lucio Dalla fino al suo grande amore, la moglie Amelia Turri, detta “Nicola”. (Ciak Magazine)

Pupi Avati, record e prime volte. Il regista si racconta a Elle Daily a Venezia 81

Con questo lungometraggio, il regista ha "avuto modo di fare non film ma di fare cinema; mi ha fatto crescere e rinnamorare del cinema come non era accaduto prima". (Radio Italia)

L’anno dopo, nel Mid West americano, lui andrà ad abitare in una casa contigua a quella della sua amata, separata solo da un nefasto orto. A Bologna, ai tempi della Liberazione, un giovane problematico con aspirazioni letterarie si innamora al primo sguardo di una bellissima nurse dell’esercito americano. (Cinecittà News)

Pupi Avati è il regista italiano con più presenze a Venezia (il 6 settembre alle 16 tiene la Masterclass alla Match Point Arena). Perché questo ritorno al gotico? «Perché contrariamente ai miei colleghi autori io non ho mai disdegnato i f ilm di genere. (Elle)