Liliana Segre e i cartelli di minaccia al corteo Pro Palestina di Milano: “A 94 anni io sarei una agente sionista?”
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Anche di fronte all’ennesimo episodio di minacce rivolte direttamente a lei, la senatrice a vita Liliana Segre reagisce – come sempre – con ironia. “A 94 anni, io sarei un’agente sionista?”, ha sottolineato oggi leggendo i giornali e parlando con i famigliari, all’indomani del corteo milanese dei gruppi pro Pal. A chi chiede al suo entourage che cosa succederà ora, dopo i cartelli inalberati da alcuni militanti neocomunisti dei Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) con la sua fotografia e la scritta sovrimpressa “Agente sionista”, la risposta è “probabilmente non faremo nulla, anche se sicuramente sentiremo gli avvocati penalisti che seguono per noi la questione delle minacce e delle offese a Liliana”. (La Repubblica)
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Emergono le prime conseguenze per le manifestazioni di sabato a Milano, dove il gruppo dei Carc ha esposto i manifesti degli "agenti sionisti", tratti dalle liste di proscrizione pubblicate dal (nuovo) Partito Comunista Italiano. (il Giornale)
Così, ai microfoni di Cinque Notizie, su Radio Cusano Campus, Moni Ovadia commenta il cartello apparso durante il corteo milanese pro Palestina contro la senatrice a vita Liliana Segre. Non è questo il modo di combattere radicalmente per la causa palestinese, perché quel tipo di cartelli è molto controproducente. (Il Fatto Quotidiano)