Terremoto in Myanmar: lutto nazionale e niente giornalisti stranieri
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La finestra temporale entro la quale si possono trovare persone ancora in vita sotto le macerie è ormai praticamente chiusa. Sul finire del terzo giorno successivo al potente terremoto che venerdì ha colpito il Myanmar (oltre 57 milioni di abitanti), sono scadute le fatidiche 72 ore entro le quali sono maggiori le probabilità di trovare dei sopravvissuti. LE VITTIME ACCERTATE al momento di scrivere sono oltre 2.000 (tra cui almeno tre cittadini cinesi e due francesi), mentre la terra continua a tremare. (Il Manifesto)
Ne parlano anche altre fonti
Paolo Mattei è vice direttore di World Food Programme (Wfp) in Myanmar. Si trova nella capitale Naypyidaw da circa tre anni e, mentre in Italia Wfp ha avviato una raccolta fondi per la popolazione del Myanmar (si raggiunge con questo donation link), lui conta il tempo con gli aiuti che riesce a distribuire. (Corriere della Sera)
BANGKOK – Dopo giorni passati a correre col suo camion tra le strade squarciate di Mandalay, facendo lo slalom tra chi è accampato sull’asfalto cocente, per portare a chi non ha più nulla anche una semplice bottiglietta d’acqua, Kyaw ha ancora addosso un’energia pazzesca. (la Repubblica)
La dittatura militare del Myanmar sta cerca di sfruttare il caos post-terremoto per infliggere il colpo finale ai ribelli. (HuffPost Italia)
Il 26enne è stato salvato da una squadra congiunta di soccorritori del Myanmar e della Turchia dalle rovine dell'edificio nella capitale Naypyidaw, hanno detto i vigili del fuoco e la giunta al potere. (Il Messaggero)
Un video diventato virale sui social documenta i drammatici momenti di una nonna di 75 anni, malata di cuore, e delle sue due nipoti, di 16 e 13 anni, rimaste intrappolate per oltre 15 ore sotto le macerie di un condominio crollato a Mandalay a causa del terremoto in Myanmar (panorama.it)
L'intervento di Marine Le Pen dopo la sua condanna e la sentenza di ineleggibilità alle prossime presidenziali. (lastampa.it)