Fiduciarie e fondi esteri. I trucchi degli Elkann per non pagare le tasse

Fiduciarie e fondi esteri. I trucchi degli Elkann per non pagare le tasse
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Un risiko di fiduciarie, di fondi esteri e di trust creato con un solo obiettivo: nascondere il tesoro estero di Gianni Agnelli, metterlo al riparo sia dai diritti del fisco che dalle mire di Margherita, l'unica figlia ancora in vita, in rotta di collisione col resto del clan. Nelle 99 pagine decreto di sequestro eseguito dalla Procura di Torino a carico di John, Lapo e Ginevra Elkann a fare impressione sono sia l'ammontare delle cifre che la complessità del sistema architettato dai tre fratelli, cui il giudice Antonio Borretta riserva parole severe: «Hanno agito con finalità di profitto nonostante la loro condizione di indiscutibile benessere economico-finanziario, così dimostrando indubbia pervicacia nel conseguire ulteriore profitto». (il Giornale)

La notizia riportata su altri giornali

La scatola lussemburghese è stato l’ultimo approdo delle centinaia di milioni di euro sottratte al fisco italiano nel 2004 al momento della morte dello storico presidente della Fiat. (Il Giornale d'Italia)

Se la produzione di auto è un problema - i conti finanziari di Stellantis però no, almeno fino a oggi -, non è così per gli investimenti di natura prettamente finanziaria. Della Provvidenza alimentata con i soldi dei nonni, soldi nascosti all'estero e ora al centro della battaglia per l'Eredità Agnelli. (Torino Cronaca)

Una strategia curiosa quella di La7, che non realizza aggiornamenti sulle questioni giudiziarie degli Elkann - il decreto di sequestro per quasi 75 milioni agli Elkann, a John, Lapo e Ginevra, tutti indagati per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato - sull'Eredità Agnelli, ossia quella di Donna Marelli fatta di denaro, conti offshore, gioielli, ma anche le quote della società semplice Dicembre che permette il controllo dell'impero ex Fiat. (Torino Cronaca)

Eredità Agnelli, chi è la segretaria (in nero) che inguaia i fratelli Elkann

Una dimora nella quale erano «conservati quadri e gioielli» di “lady Fiat”. I fratelli Elkann non avrebbero pagato la tassa di successione nemmeno sulle quote societarie della lussemburghese Juky S.a., proprietaria della splendida villa “Ain Kassimou” di Marrakech, comprata nel 2003 da Marella Caracciolo e dove era solita svernare. (ilmessaggero.it)

I fratelli Elkann sono stati accusati di presunta evasione fiscale e frode nei confronti dello Stato in relazione all'eredità della famiglia Agnelli. Scopriamo quali stratagemmi potrebbero aver utilizzato (Brocardi.it)

Prima dipendente Fiat, poi segretaria, assistente personale e capo del cosiddetto “family office” degli Agnelli. Che le pagavano anche parte dello stipendio in nero: è il “ritratto” di Paola Montaldo che emerge dalle 99 pagine del decreto di sequestro da 74.8 milioni a carico dei fratelli Elkann, del presidente della Juve, Gianluca Ferrero, e del notaio Urs Von Grueningen. (Torino Cronaca)