Stellantis, produzione a picco in Italia

«Se la produzione di auto non dovesse aumentare, gli incentivi dei prossimi anni saranno diretti diversamente, in gran parte a sostenere gli investimenti produttivi della filiera dell'automotive del nostro Paese. Questa è una delle condizioni che abbiamo posto al tavolo con Stellantis». Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, proprio nel giorno in cui il sindacato Fim-Cisl ha presentato i dati semestrali della produzione di Stellantis in Italia (il Giornale)

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«Un milione di veicoli prodotti», sì ma entro il 2030. Il tavolo di confronto permanente, da quasi due anni a questa parte tra il ministro Adolfo Urso e Stellantis, nulla ha portato se non alla vaghezza nei numeri e a date imprecisate fino ad ora mai menzionate. (il manifesto)

Quello che sta accadendo nello stabilimento Stellantis di Atessa ha dell’incredibile: a giugno è stata richiesta la cassa integrazione parziale, che coinvolgeva alcune centinaia di lavoratori prevalentemente in lastratura e verniciatura mentre nell’officina montaggio erano pochi, poi a luglio avviene un cambio di strategia in cui l’azienda comunica la fermata in CIGO del solo turno pomeridiano nell’officina montaggio per un calo di richieste di mercato non solo dei modelli cabinati ma anche dei furgonati. (USB)

A fine anno, secondo la Fim Cisl, la produzione sarà poco sopra i 500 mila veicoli a fronte dei 751mila del 2023, la metà della soglia per il 2030 indicata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e condivisa da Stellantis (La Pressa)

«Stellantis Atessa. Crisi di mercato o progressivo smantellamento?», la nota di Slai Cobas e Usb

In aumento del 2%, invece, i veicoli commerciali. I dati, rilanciati dal quotidiano, giungono dal report periodico curato dalla Fim-Cisl, "che fa prevedere un anno nero per l’auto, con una produzione che potrebbe attestarsi sul mezzo milione di veicoli, contro i 750mila dell’anno scorso, riportando indietro la lancetta al periodo compreso tra 2012 e 2014, allontanando l’obiettivo di un milione di unità in Italia". (SoldiOnline.it)

ATESSA – «Quello che sta accadendo nello stabilimento Stellantis di Atessa ha dell’incredibile: a giugno è stata richiesta la cassa integrazione parziale, che coinvolgeva alcune centinaia di lavoratori prevalentemente in lastratura e verniciatura mentre nell’officina montaggio erano pochi, poi a luglio avviene un cambio di strategia in cui l’azienda comunica la fermata in CIGO del solo turno pomeridiano nell’officina montaggio per un calo di richieste di mercato non solo dei modelli cabinati ma anche dei furgonati». (Zonalocale)