Vino francese spacciato come pregiato, sei arresti: un russo il capobanda, bottiglie a 15.000 euro l’una

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La Stampa INTERNO

La qualità del vino imbottigliato era anche discreta, ma l’etichetta incollata sulla bottiglia, riportava nomi di pregio di grandi case vinicole francesi specializzate nella produzione di Champagne, bianchi o rossi di Borgogna, Bordeaux e Chardonnay. Pezzi da migliaia di euro l’uno che si trovano sulla carta dei vini dei ristoranti stellati e che venivano acquistati anche da dei collezionisti molto facoltosi, soprattutto all’estero. (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Le bottiglie di vino, in particolare Borgogna, erano di discreta qualità ma sul mercato venivano vendute con etichette di pregio arrivando a costare anche 16 mila euro l'una. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Vendevano vino pregiato francese fino a 15mila euro a bottiglia, ma era contraffatto: sei arresti In un’indagine europea, i carabinieri del Nas di Torino hanno scoperto un giro di affari da 2 milioni di euro di etichette contraffatte. (Fanpage.it)

Le bottiglie di vino, in particolare Borgogna, erano di discreta qualità ma sul mercato venivano vendute con etichette di pregio arrivando a costare anche 16 mila euro l’una. I carabinieri del Nas di Torino hanno smascherato un’organizzazione criminale dedita alla contraffazione e commercializzazione di bottiglie di vino di altissimo pregio prodotte da note case vitivinicole francesi. (La Repubblica)

Vini francesi contraffatti, così un finto Borgogna pregiato veniva venduto anche a 15 mila euro: ecco come agiva la banda di falsari

Sei mandati di arresto europeo e 16 perquisizioni per associazione a delinquere finalizzata all'introduzione e commercio nello Stato con segnali falsi: è questo il bilancio di una complessa operazione portata avanti dai carabinieri del Nas coordinati dalle procure di Milano e Torino. (La Repubblica)

Questi vini, dal valore di migliaia di euro per bottiglia, sono tipicamente elencati nei menu dei ristoranti di lusso e sono oggetto di acquisto da parte di collezionisti benestanti, in particolare all’estero. (Cronache di Gusto)

Proprio quell’etichetta veniva però contraffatta da una banda di abilissimi falsari torinesi, che erano riusciti a riprodurre font, colore e persino Qr code e tag di sicurezza. (Corriere della Sera)