DeepSeek non è più disponibile su App Store e Play Store in Italia, possibile legame con l'indagine sul Garante della Privacy

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Il Giornale d'Italia ECONOMIA

DeepSeek, che aveva rapidamente raggiunto i vertici dei download, non è più disponibile su App Store e Play Store in Italia, possibile legame con l'indagine sul Garante della Privacy. Il sito ufficiale rimane accessibile, anche se con rallentamenti. Google ha confermato che la rimozione riguarda esclusivamente il territorio italiano. Cercando l’applicazione, i risultati di ricerca mostrano alternative come Google Gemini, ChatGPT e Perplexity. (Il Giornale d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Ultim'ora news 29 gennaio ore 14 L’app di DeepSeek, che ha raggiunto i primi posti nei download in poche ore, è sparita dai negozi digitali di Google e Apple in Italia. Il sito risulta invece raggiungibile, anche se va a rilento. (Milano Finanza)

Ricordiamo che DeepSeek è una IA generativa cinese, sulla falsariga di Chat-GPT, che ha fatto molto discutere in quanto è stata distribuita gratuitamente, si è dimostrata molto efficace, pare essere costata molto meno delle controparti americane e ha causato il crollo del valore delle azioni di varie compagnie, NVIDIA compresa . (Multiplayer.it)

L'app di DeepSeek, che ha raggiunto i primi posti nei download in queste ore, è sparita dai negozi digitali di Google e Apple in Italia. (Liberoquotidiano.it)

Non è trascorso molto tempo da quando l’avvento di DeepSeek ha scatenato il caos nei Mercati, che arriva la nuova intelligenza Artificiale di Alibaba. Nel mentre OpenAI ha accusato l’IA cinese di “furto di dati”. (Proiezioni di Borsa)

La startup cinese DeepSeek ha addestrato un modello di linguaggio AI con 671 miliardi di parametri in soli due mesi, utilizzando un cluster di 2.048 GPU Nvidia H800. L'azienda ha ottenuto un'efficienza 10 volte superiore rispetto ai leader del settore come Meta. (Tom's Hardware Italia)

Il fenomenale successo di DeepSeek potrebbe essere nato anche grazie all’utilizzo non autorizzato di dati generati dalla tecnologia di OpenAI? È questa la convinzione della società di Sam Altman e di Microsoft (uno dei grandi investitori), che si sono attivate con un'indagine per cercare di scoprire se effettivamente un gruppo associato alla startup cinese di intelligenza artificiale abbia messo in atto pratiche illecite al fine di ottenere le informazioni. (WIRED Italia)