Assegno Unico, Italia deferita dalla Commissione Ue alla Corte di Giustizia: discrimina lavoratori europei

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell'UE in relazione alle prestazioni familiari loro concesse, che costituisce una discriminazione e viola il diritto dell'UE in materia di coordinamento della sicurezza sociale (regolamento (CE) n. 883/2004) e di libera circolazione dei lavoratori (regolamento (UE) n. (LA STAMPA Finanza)

Ne parlano anche altre testate

La Commissione UE ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per il mancato rispetto del diritto comunitario da parte della normativa che disciplina l'assegno unico per i figli a carico. (Informazione Fiscale)

ROMA – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea “per non aver rispettato i diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’UE per quanto riguarda le prestazioni familiari loro concesse”. (Dire)

L'Italia deve concedere gli assegni familiari per figli a carico anche ai cittadini che vivono all'estero. L'esecutivo di Bruxelles spiega in una nota che il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili costituisce una discriminazione e viola il diritto dell'Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale. (EuropaToday)

Assegno unico "è discriminatorio", la decisione dell'Ue: cosa può succedere

Il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili costituisce una discriminazione e viola il diritto dell'UE sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. (ROMA on line)

In particolare «per non aver rispettato i diritti dei lavoratori di altri Stati membri dell'UE per quanto riguarda le prestazioni familiari loro concesse». La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per non aver garantito il pagamento dell’assegno unico a tutti i lavoratori appartenenti a Stati Ue. (Corriere della Sera)

Secondo Bruxelles, Roma non ha rispettato i diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’Ue per quanto riguarda le prestazioni familiari loro concesse (Adnkronos)